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Libri antichi e moderni

Mich Elvio

Francesco Guardi Nella Terra Degli Avi.Dipinti Di Figura e Capricci Floreali

Provincia Autonoma Di Trento, 2012

50,00 €

De Bei Libraio

(Preganziol, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2012
ISBN
9788877023384
Luogo di stampa
Trento
Editori
Provincia Autonoma Di Trento
Curatore
Mich Elvio
Descrizione
As New
Descrizione
Couverture souple
Stato di conservazione
Come nuovo
Lingue
Italiano

Descrizione

FRANCESCO GUARDI nella terra degli avi. Dipinti di figura e capricci floreali. Trento, 6 ottobre 2002 - 6 gennaio 2013 Catalogo esposizione a cura di Elvio Mich Descrizione libro: Castello del Buonconsiglio, 2012. Condizione libro: new. Trento, Castello del Buonconsiglio, 6 ottobre 2012 - 6 gennaio 2013. A cura di Elvio Mich. Saggi e schede di Gianluca e Ulisse Bocchi, Silvia Proni, Salvatore Ferrari, Francesca de Gramatica, Stefano Volpin, Roberto Perini, Cristino Gervasi, Davide Bussolari. Trento, 2012; br., pp. 302, ill. e tavv. b/n col., cm 21,5x28. Quando Francesco Guardi nasce a Venezia il 5 ottobre del 1712, suo padre Domenico, capostipite della famosa famiglia di pittori, ha lasciato da più di vent'anni la sua terra natale, la valle di Sole, dove nacque a Mastellina, oggi comune di Commezzadura, nel 1678. Domenico, che morirà quattro anni dopo, è un modesto pittore ormai al termine della carriera di copista dei grandi artisti veneziani del Cinquecento, mentre il figlio maggiore Gianantonio (che nel 1712 ha 12 anni) bazzica nella bottega del padre per carpire i segreti del mestiere. Se Domenico non riuscirà a toccare livelli di eccellenza, i figli raggiungeranno invece risultati stilistici assoluti e Francesco diventerà uno dei più importanti maestri del vedutismo veneziano settecentesco. Oltre ovviamente a Venezia, i più famosi musei del mondo, dal Louvre all'Hermitage, dalla National Gallery di Washington e Londra al Metropolitan di New York, conservano sue Vedute e Capricci. La famiglia Guardi giunse a Venezia da Vienna, dove Domenico si era recato nel 1690 per studiare pittura presso l'accademia dei fratelli Strudel. Dopo il matrimonio e la nascita del primogenito Gianantonio (1699-1760), la famiglia Guardi si era stabilita definitivamente a Venezia. La prima notizia dell'attività di Francesco si riferisce a una serie di copie da celebri dipinti antichi, eseguite nel 1731, assieme al fratello Antonio, per la nobile famiglia Giovanelli. A questa data la bottega dei Guardi proseguiva nel solco dell'attività inaugurata dal padre Domenico. Dopo le prime comuni esperienze nell'ambito della bottega familiare, le carriere dei due fratelli si dividono e prendono direzioni diverse: mentre Antonio continuerà a dedicarsi, con esiti di altissima qualità, alla pittura di figura, Francesco si volgerà, sull'esempio di Canaletto, al vedutismo, genere di più larga fortuna, che il pittore saprà interpretare con geniale originalità, eclissando per lungo tempo la personalità del fratello, rivalutata solo in epoca recente. Il legame con il Trentino rimarrà tuttavia vivo: sarà infatti lo zio don Pietro Antonio Guardi, parroco di Vigo di Ton, a commissionare alcuni dipinti a soggetto sacro ai due nipoti. Di questa importante e rara attività si conservano in Trentino i più significativi esempi: le lunette con l'Apparizione dell'angelo a san Francesco d'Assisi, e la Lavanda dei piedi nella sagrestia della parrocchiale di Vigo di Ton (1738), Santo in adorazione dell'Eucarestia (San Norberto) in Castel Thun (firmato sul verso) e la pala dei Santi Pietro e Paolo nella parrocchiale di Roncegno (1775). Nelle lunette di Vigo, eseguite nel 1738 in collaborazione con il fratello Antonio, emerge, per la prima volta, un altro importante filone di attività di Francesco, sul quale la critica si è a lungo dibattuta, ossia la produzione di nature morte di fiori, che innova i modelli delle note composizioni floreali di Margherita Caffi ed Elisabetta Marchioni, innalzandoli a una delle più alte espressioni di tale genere. Questo ambito di attività incontrerà un successo di pubblico crescente nel corso del Settecento, ma a fronte della considerevole produzione della bottega, o degli imitatori, rarissime sono le nature morte riconducibili con sicurezza alla mano di Francesco Guardi. In mostra alcune nature morte siglate F.G. composizioni floreali che assumono un'importanza fondamentale nella comprensione della genesi della pittura di fiori guardesca, come ge

Edizione: edition originale.
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