Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Aglietti, Gino

Follia?!

a cura della rivista «Università popolare»,, 1911

1000,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

Questo venditore offre la spedizione gratuita
con una spesa minima di 100,00€

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1911
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Aglietti, Gino
Pagine
pp. 123 [5].
Editori
a cura della rivista «Università popolare»,
Formato
in 16°,
Soggetto
Futurismo Politica
Descrizione
brossura bianca con titolo in rosso e nero, gradevole design liberty al piatto anteriore, piccolo fregio editoriale al centro,

Descrizione

LIBRO Rarissima edizione originale. Esemplare nella prima tiratura senza indicazione di migliaio in copertina (esistono copie con «secondo migliaio» al posto del fregio editoriale in cop.), con al piatto pecetta «“Poesia” Organo del Futurismo». Restauro al dorso, per il resto in ottime condizioni. L’autore, livornese trapiantato ancora bambino ad Alessandria d’Egitto, fu protagonista nel primo Novecento di quel clima anarco- socialista- interventista cui fece sponda il futurismo marinettiano. «Nel 1911 pubblica “Follia?!” per i tipi di “Università Popolare” di Milano, la rivista culturale diretta dall’anarchico Luigi Molinari, nota anche per la sua polemica antimarinettiana. L’opera porta significativamente l’etichetta di “Poesia - Organo del Futurismo” e viene diffusa in Italia tramite “Il Libertario” di La Spezia, settimanale anarchico al quale lo stesso Aglietti collabora su tematiche futuriste [.]» (Diz. Fut., p. 8a). Oltre ai libri di Govoni e all’«Incendiario» e «Riflessi» di Palazzeschi, si tratta dell’unico altro libro noto ad essere stato cooptato nel catalogo delle Edizioni Futuriste di «Poesia». I dettagli minuti dell’avvicinamento di Aglietti, e di questo libro in particolare, a Marinetti e alle sue edizioni, vanno ancora chiariti: l’applicazione della pecetta «Poesia» deve essere avvenuta nel 1912, non prima, visto che Pratella chiede di avere il libro a Guglielmo Jannelli in una lettera del marzo 1912, e dimostra di non conoscerlo ancora (Prefuturismo e primo futurismo in Sicilia, p. 189). Echaurren, Futurcollezionismo, p. 33-35; Cammarota, Futurismo, 2.1 e .2

Edizione: rarissima edizione originale.