Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Antonio Geremicca, Hélène Miesse

Essere uomini di «lettere». Segretari e politica culturale nel Cinquecento

Cesati, 2017

33,25 € 35,00 €

Franco Cesati Editore

(Firenze, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2017
ISBN
9788876676192
Autore
Antonio Geremicca, Hélène Miesse
Pagine
287
Collana
Quaderni della Rassegna (124)
Editori
Cesati
Formato
162×232×18
Soggetto
Letteratura italiana moderna, Studi letterari: 1600–1800 ca., Italiano
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Nel corso del sedicesimo secolo la figura del segretario viene posta al centro di una prima ampia riflessione teorica in tutta Europa e in Italia. Numerosissimi gli studi per comprendere il carattere ibrido di questa funzione, in un secolo, come il Cinquecento, in cui le professionalità iniziano a profilarsi e a definirsi in rapporto a quella macchina burocratica che sarebbe presto divenuta propria dello “Stato moderno”. Il volume tenta di mettere a fuoco l’expertise che il segretario del Cinquecento poteva fornire in materia di politica culturale, sondare il margine di manovra, di libertà che gli è concesso dai principi, soprattutto considerando la statura intellettuale di alcuni segretari, che furono, a loro volta, collezionisti e committenti, promotori e patrocinatori di artisti e altri letterati. Il ruolo e il posto del segretario è definito con maggiore chiarezza per realtà come la Spagna e la Francia, dove la macchina del sistema “statale” centralizzato è ormai avviata; lo stesso non si può dire della penisola italiana, dove non casualmente il dibattito è più vivo. Della molteplicità di situazioni italiane il volume intende rendere conto, presentando figure segretariali provenienti da contesti diversi e attive lungo tutto l’arco del secolo: da Bernardo Dovizi da Bibbiena e Goro Gheri, all’inizio del secolo, alle più tarde esperienze di Bonifacio Vannozzi e Francesco Angeloni, fino al caso eccezionale del musicista Alfonso Fontanelli.
Logo Maremagnum it