Libri antichi e moderni
Trissino Giovan Giorgio.
Epistola del Trissino de la vita, che dee tenere una donna vedova.
Roma, Lodovico vicentino e Lautitio perugino, 1524., 1524
5500,00 €
Mediolanum Libreria Antiquaria
(Milano, Italia)
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Dettagli
Descrizione
Il breve trattato pedagogico del Trissino (1478 - 1550) scritto in forma epistolare e indirizzato alla nobildonna Margherita Pia Sanseverino, offre la possibilità di leggere una visione nuova dell’universo femminile da parte di un letterato e intellettuale umanista, che arriva a cambiare , anche se non poi così radicalmente, gli stereotipi offerti da intransigenti e severi regolamenti come quelli dettati dal Savonarola.
Il volume fa parte delle prime rarissime opere date alle stampe dal Trissino a Roma, nella bottega del suo concittadino Lodovico de gli Arrighi con l'elegante corsivo intagliato dall'orafo perugino Lautizio di Bartolomeo dei Rotelli. La collaborazione di Trissino e Arrighi fu un momento altissimo nella storia della lingua e della stampa e nel dibattito letterario coevo. Lo stesso Trissino si rendeva conto che proprio attraverso questa collaborazione poteva essere possibile una messa in pratica immediata e concreta delle sue teorie. Egli stesso dirà dell'Arrighi: "Il suo miracolo è nell'aver trovato questo bellissimo modo di fare con la stampa quasi tutto quello che, prima, con la penna faceva". Impresa certo non semplice, ma perfettamente riuscita grazie anche all'aiuto di quel Lautizio Perugino identificato con Bartolomeo de' Rotelli, orafo celebre al tempo e lodato da Benvenuto Cellini, che sottoscriverà molte delle opere assieme al Vicentino. Egli fabbricava per Arrighi punzoni intagliati alla stregua di opere d'arte: con essi nasceranno dei veri e propri capolavori tipografici stampati, come il presente esemplare, con quel corsivo italico sapientemente disegnato dal calligrafo.
" If Savonarola's treatise largely conjured up the image of a widow who lived like a secular nun, a more permissive tone was produced in the treatise by Giovanni Giorgio Trissino of Vicenza… Trissino began by stressing the widow's rights and her spiritual equality with males as a woman. He spoke of her as a free woman 'who is not subject to a husband, a father or any other man'. And he encouraged her with the thought that she was born, like all humans, as a man in soul, and just happened to have been placed in a female body…
Like his predecessors, Trissino offered the widow the life of privacy in her household and virtuous behaviour, educating her children and guarding their inheritance… Trissino forbade the widow to discuss war or affairs of state and warned her not to reveal her innermost thoughts, nor speak impulsively without thinking. She was to be approachable, rather than arrogant, and needed to avoid being argumentative and difficult to please…” (C. King). Gamba 1703 (citata). Breman 4. D. Romei, Catalogo abbreviato delle edizioni tipografiche di Ludovico degli Arrighi detto il Vicentino (1524-1527), p. 8. Morsolin, p. XXXVII. C. King, Renaissance women patrons: wives and widows in Italy c.1300-c.1550, p. 34 e ss.