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Libri antichi e moderni

Venturoli Giuseppe

Elementi di meccanica e d`idraulica. Terza edizione riveduta e ampliata dall`A.

Paolo Emilio Giusti,, 1817-1818

70,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1817-1818
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Venturoli Giuseppe
Editori
Paolo Emilio Giusti,
Soggetto
IDRAULICA MECCANICA BOLOGNA IGNEGNERIA IDRAULICA

Descrizione

In 8°; due tomi: (12), 416 pp. e 7 c. di tav. fuori testo più volte ripiegate, (8), 397, (3) pp. e 7 c. di tav. fuori testo più volte ripiegate. Legatura in mezza pelle verde con titolo, autore e filetti in oro e a secco al dorso. Piatti foderati in carta marmroizzata verde coeva. Qualche lieve segno del tempo alla legatura, qualche antica sottolineatura in antica matita viola e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Terza edizione riveduta ed ampliata di questo classico trattato di meccanica ed idraulica del noto ingegnere bolognese, Giuseppe Venturoli (Bologna, 21 gennaio 1768 – Bologna, 19 ottobre 1846). Allievo di Conterzani, nel 1790 divenne membro onorario dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna della quale poi, sarebbe diventato segretario. Venturoli è considerato il capostipite italiano ed il maggior esponente, nella prima metà dell'Ottocento, dell'indirizzo fisico-matematico per lo studio dell'idraulica. Durante la sua vita occupò diverse cariche universitarie fra le quali, dal 1795 quella di lettura onoraria di matematiche all'Università di Bologna, dal 1797 quella di professore sostituto di storia naturale e dal 1802 la cattedra di matematiche applicate nella nuova Università nazionale di Bologna. Fin dai primi anni di lavoro Venturoli, inizia a raccogliere appunti e pensieri per la compilazione di un trattato di meccanica e idraulica, appunti che finiranno per essere la base di quello che diverrà uno dei tratti di meccanica più importanti dell'ottocento, appunto, gli “Elementi di meccanica e d'idraulica” che pubblicherà in due volumi, usciti, rispettivamenrte, nel 1806 e 1807. Nel 1817 viene invitato dal Papa a Roma per diventare direttore della neonata Scuola degli ingegneri di Roma e presidente del Consiglio idraulico. Nel 1818 istituisce il primo Corpo di ingegneri di Acque e Strade dello Stato Pontificio. Durante la sua vita pubblicò numerose opere su esperienze idrauliche. Si impegna attivamente nella bonifica di vari territori dello Stato Pontificio e venne chiamto, per lo stesso compito, anche nel Granducato di Toscana. Fu anche membro dell'Accademia dei Quaranta. Edizione riveduta, ampliata e corretta di una delle opere di ingegneria più celebri dell'ottocento.