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Libri antichi e moderni

Torricelli, Gian Pio - Isgrò, Emilio

Dunque cavallo

Sampietro Editore (Grafiche Mignani),, 1965

250,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1965
Luogo di stampa
Bologna,
Autore
Torricelli, Gian Pio - Isgrò, Emilio
Pagine
pp. [32].
Collana
collana «Proposte», 3,
Editori
Sampietro Editore (Grafiche Mignani),
Formato
in 8° quadrato,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Poesia Italiana del '900 Poesia visiva
Descrizione
brossura con risvolti illustrata a colori (progetto grafico di Parisini e Pancaldi),
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. Lieve fioritura e tracce d’adesione al piatto posteriore per il resto esemplare quasi in stato di nuovo. Raro, specie in queste condizioni. Con in quarta di copertina la poesia visiva «Composizione» di Emilio Isgrò che recita «Dio è un essere perfettissimo come una Wolkswagen che.» e la presentazione di Adriano Spatola, «Dunque cavallo» segna l’esordio in volume di Gian Pio Torricelli che raccoglie qui ventidue componimenti aperti da «La stampella amputata». Edito da Sampietro all’interno della collana «Proposte» con la grafica e l’impaginazione curate da Parisini e Pancaldi, il libro introduce in uno scenario in cui gli imperativi surrealisti - nessuna frattura tra vita e poesia e tra vita e linguaggio, seguendo le parole di Jean-Louis Bédouin poste alla quarta pagina: «La poésie reprend ainsi son véritable sens d’activité de l’esprit, constamment mêlée à la vie dont elle n’est plus séparable que le langage» - sono seguiti da Torricelli e al tempo stesso contaminati da nuove influenze. Scrive a questo proposito Spatola nelle note al risvolto di copertina già ricordate: «È chiaro che in una proposta di questo genere fermentano tutti gli elementi di quel “revival del surrealismo” di cui da più parti (anche se talvolta in maniera contorta e sospettosa) si denuncia l’esigenza; ma è chiaro anche che in essa confluiscono apertamente gli apporti della recente, nuovissima poesia italiana: così, per fare un esempio, è fin troppo ovvio - a proposito di certi pastiches linguistici nei quali il Torricelli giunge a una vera e propria invenzione del linguaggio - fare il nome del Giuliani di “Invetticoglia”».
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