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Libri antichi e moderni

Del Rio Martin Antonio

Disquisitionum magicarum libri sex, quibus continetur accurata curiosarum artium, & vanarum superstitionum confutatio; … Auctore Martino Del-Rio Societatis Iesu presbytero. … Hac Veneta, & postrema editione omnium maxime elaborata,

apud Vincentium Florinum,, 1616

1500,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1616
Luogo di stampa
Venetijs,
Autore
Del Rio Martin Antonio
Editori
apud Vincentium Florinum,
Soggetto
STREGONERIA MAGIA INQUISIZIONE WITCHCRAFT DEMONI DEMONIO, INQUISITION DIAVOLI DEVILS VENEZIA

Descrizione

In 4° piccolo; (24), 856 (i.e. 808), 143, (105), (2 b.) pp. Legatura coeva in piena pergamena molle con titolo manoscritto da mano coeva al dorso. Qualche mancanza al dorso. Leggermente lento nella legatura ma all’interno ben rilegato ed in ottime condizioni di conservazione. Frontespizio in rosso e nero. Marca tipografica xilografica al frontespizio. Una delle più rare edizioni di uno dei più importanti testi sulla magia a cavallo fra il XVI° ed il XVII° secolo, scritto dal celeberrimo umanista e teologo fiammingo appartenente all’ordine dei gesuiti, Martin Delrio, o Martin Antoine Del Rio (Anversa, 17 maggio 1551 – Lovanio, 19 ottobre 1608). Studiò prima a Lier poi presso le università di Parigi, Douai, Lovanio e Salamanca. Famoso per i suoi commenti alle opere di Solino, a Claudiano e a Seneca, fu Dottore in diritto a Salamanca a partire dal 1574. Nel 1580 decise di entrare nell’ordine gesuita. La scelta fu dettata da diverse cause. Infatti Del Rio durante la sa vita ricoprì diverse prestigiose dariche pubbliche fino ad arrivare ad essere membro del consiglio del Brabante e poi, vicecancelliere ma disgustato dagli affari a causa delle guerre civili, entrò nel noviziato dei gesuiti a Valladolid, a Castiglia, il 9 maggio 1580. Fu ordinato sacerdote a Lovanio nel 1589. Da citare una curiosità durante i suoi anni di insegnamento. Mentre insegnava a Lovanio, ebbe tra i suoi studenti Jean-Baptiste Van Helmont che finì per allontanarsi dal suo maestro per dedicarsi al misticismo e all’alchimia divenedo uno dei più celebri alchimisti del suo tempo. Famoso anche per i suoi commenti all’antico testamento, divenne celebre per l’opera qui presentata che edita per la prima nel 1599 divenne la più comune opera di riferimento per gli inquisitori tanto che l’opera venne ristampata fino al 1755, vedendo più di 20 riedizioni. Questa qui presentata è una delle edizioni meno comuni (nello stesso anno venne edita, anche, un’edizione a Magonza) ed è particolarmente ricercata per i 4 indici, qui editi per la prima volta, che curati da Paolino Berti da Lucca, raccolgono i nomi dei più di 1000 autori citati da Del Rio in quest’opera. L’opera analizza gli aspetti legali della magia ma ricostruisce anche, i temi più prurigginosi della stregoneria come i rapporti sessuali fra i demoni e le streghe, descrivendoli in modo dettagliato e morboso. Il volume è considerato una delle massime fonti sui rituali delle streghe. L’opera è divisa in 6 capitoli principali: I sei capitoli in cui e’ diviso il libro sono i seguenti: Lib. I: De Magia generatim, & de Naturali, Artificiali, & Prestigiatrice. Lib. II: De Magia Daemoniaca, & eius efficacitate Lib III: De Maleficio & vana observatione Lib. IV: De Prophetia, Divinatione, & Coniectatione Lib. V: De Iudicis officio, & ordine iudiciario in hoc crimine Lib. VI: De officio Confessarij, ac remediis licitis, & illicitis. Scrive Caillet 446: “Ouvrage [.] des plus intéressants sur les formes de procédure employées contre les pretendus sorciers et sur les diverses formes de la Magie, ainsi que sur les prophéties et la divination […]. Le sixième livre qui n’est pas des moins curieux traite de “l’office de devoir des confesseurs en fait de sorcellerie”. Rif. Bibl.: Graesse II, 579; Caillet, 2967; Dorbon 1139; Wellcome I, 1735.