Dettagli
Autore
Bandini, Sallustio (Banchi, Luciano - Palmieri Nuti, Giuseppe, A, Cura Di).
Soggetto
Storia locale, guide e regionalismo - (Toscana, Siena)
Descrizione
Tip. Sordo – Muti di L. Lazzeri, XIX Aprile, 1877. In 8vo, ritratto litografato del Bandini in antip. (Stab. Lit. dei Sordo Muti G. Giuntini e C°), front., pp. XXIII, 126 (con Indici), bross. edit. in carta con titoli in nero. Timbro di appartenenza alla prima bianca. Sallustio Bandini (Siena, 1677 – 1760), religioso, politico ed economista toscano, fu ispiratore della riforma leopoldina e il grande innovatore dell'agricoltura toscana. Fu presidente dell'Accademia dei Fisiocritici, si occupò anche di letteratura e pronunciò discorsi all'Accademia degli Intronati. Nel 1737 scrisse il suo famoso saggio sulla Maremma senese: “Discorso economico”, offerto in manoscritto al granduca di Toscana Francesco nel 1739 ma stampato coi tipi della Stamperia Granducale in Firenze solo nel 1775 (quindici anni dopo la morte dell'Autore); una seconda stampa comparve coi tipi dell'Ancora in Siena nel 1847; altre edizioni seguirono (quella del 1864 offerta ai Senesi e al Comizio Agrario e quella ristampata dal Custodi in Milano nel 1803, nei suoi “Economisti classici italiani” (parte moderna, I). Nel suo “Discorso” il Bandini rilevava l'utilità per il granducato di una bonifica della Maremma, ma si rendeva conto dell'insufficienza di tali opere se non si fossero eliminati gli ostacoli morali ed economici allo sviluppo del paese; sostenne quindi che quanto più le leggi in materia economica sono poche e semplici, tanto più sono utili; che son da abolirsi le tasse vessatorie e le regolamentazioni statali dei prezzi; che la mancanza di libertà nel commercio e nell'industria è causa di carestie; che la rapidità e la facilità degli scambi e non tanto l'abbondanza di denaro sono fattori della ricchezza di un popolo; che una sola tassa è più facile ad applicarsi e costa meno di molte, e che la tassa unica dovrebbe imporsi sulla terra. Le sue massime, neglette da Francesco, ispirarono poi la politica di Pietro Leopoldo, ma la Maremma fu in parte risanata solo dopo che il granduca ebbe incaricato il matematico Leonardo Ximenes di studiare i problemi idrostatici del caso, e ebbe ricevuto da lui un ragguaglio favorevole alle proposte del Bandini (fonte: www.treccani.it). Con il titolo che proponiamo i due curatori, Luciano Banchi e Giuseppe Palmieri Nuti, avrebbero voluto a una prima “di crescere pregio al volume con qualche altra scrittura, lasciata inedita dall'Autore” ma la scarsità di notizie reperite fra la corrispondenza epistolare del Bandini, sia nella pubblica biblioteca che nell'archivio privato della nobile famiglia Bandini Piccolomini, non risultò tale da meritar la luce. Pertanto, seguendo in tutto, anche nell'incostante ortografia, la lezione del codice autografo, su di esso decisero di soffermarsi, migliorandone, dove ce ne fosse bisogno, solo la punteggiatura. Al “Discorso” hanno fatto precedere alcuni ricordi della vita del Bandini, vita modesta e tranquilla tutta spesa fra le opere di sacerdote e di cittadino; e a questi ricordi han fatto seguire una breve indicazione delle onoranze a lui fatte in vita e più assai dopo la morte (dalla prefazione). Rara a trovarsi sul mercato. Alcuni segni alla brossura con un minimo distaccamento dei primi quaderni, alcune macchiettine alla brossura, rare e leggere all'interno, buona conservazione.