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Libri antichi e moderni

Maria Pia De Paulis, Viviana Agostini-Ouafi, Sarah Amrani, Brigitte Le Gouez

Dire i traumi dell'Italia del Novecento. Dall'esperienza alla creazione letteraria e artistica

Cesati, 2020

33,25 € 35,00 €

Franco Cesati Editore

(Firenze, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2020
ISBN
9788876678226
Pagine
382
Collana
Quaderni della Rassegna (170)
Editori
Cesati
Formato
237×164×21
Curatore
Maria Pia De Paulis, Viviana Agostini-Ouafi, Sarah Amrani, Brigitte Le Gouez
Soggetto
Guerra mondiale 1939-1945, Letteratura-Temi, Traumi, Studi letterari: 1900–2000 ca., Studi letterari: narrativa, romanzieri e scrittori di prosa, Seconda guerra mondiale, Italiano, Italia, Prima metà del XX secolo, 1900–1950
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Il Novecento è stato «il secolo del trauma» e nel volume si intende verificare, con i dovuti distinguo, se e in quale misura nella produzione culturale dell'Italia novecentesca si può individuare un percorso in virtù del quale quella produzione può essere letta come il racconto di alcuni dei maggiori avvenimenti storici. Così le sezioni del volume si dividono in : "Soldati e scrittori: il trauma della Grande Guerra" – dove vengono studiate le opere poetiche e figurative di tre nomi celebri della letteratura italiana; "Le scritture-testimonianza. Il trauma del fascismo e della Seconda guerra mondiale" – dove viene affrontato un largo spettro di problematiche e di autori nel periodo che va dagli anni Venti-Trenta alla Seconda guerra mondiale. In "Mediazioni terapeutiche del trauma. Resilienza e tabù" si presentano varie forme di scrittura e trasmissione del trauma: testimonianze orali dei deportati ebrei romani; memorie (affidate a taccuini e diari) scritte nel campo di Gusen; ricordi di numerosi sopravvissuti ai bombardamenti in Toscana durante la Seconda guerra mondiale; dialoghi e spazializzazione teatrale di esperienze indirette della Shoah; rielaborazioni letterarie delle violenze commesse sui civili; ricostruzioni storiche delle "Marocchinate". Fra mediazione terapeutica assicurata dalla parola e silenzio legato alla vergogna di fatti inconfessabili, si affrontano qui alcune delle situazioni più drammatiche della Seconda guerra mondiale e dei campi di concentramento.
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