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Libri antichi e moderni

Landolfi, Tommaso

Dialogo dei massimi sistemi [TIRATURA]

Fratelli Parenti Editori,, 1937

850,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1937
Luogo di stampa
Firenze,
Autore
Landolfi, Tommaso
Pagine
pp. 170 [6].
Collana
collana «Collezione di letteratura», 2,
Editori
Fratelli Parenti Editori,
Formato
in 8°,
Soggetto
Narrativa Italiana del '900
Descrizione
brossura bianca con ampie unghie, stampata in rosso con riquadro per titolo al piatto anteriore (titolo al dorso e prezzo al posteriore);

Descrizione

LIBRO Edizione originale, tiratura numerata. Esemplare n. 4 di 200 numerati, in ottime condizioni di conservazione (dorso leggermente scurito e lievi abrasioni a testa e piede e all’angolo alto della cerniera anteriore); timbro di biblioteca privata alla prima carta bianca, non deturpante; pecetta «Vallecchi editore Firenze» con aumento di prezzo «L. 150» in quarta di copertina. L’opera prima di Tommaso Landolfi, uno dei più affascinanti e particolari narratori del Novecento italiano, fu tirata in soli duecento esemplari numerati, che costituiscono la vera «edizione originale» (presente esemplare), oltre a una tiratura commerciale non dichiarata ma stimabile in circa ottocento esemplari. La ospita Alessandro Bonsanti nella collana della neonata rivista «Letteratura», che sarà la più importante rivista letteraria dell’Italia a cavallo della seconda guerra mondiale. «Il suo primo libro, la raccolta di racconti “Dialogo dei massimi sistemi” (Firenze 1937), mostrava già pressoché per intero il repertorio di temi e la cifra stilistica cui Landolfi sarebbe sempre rimasto fedele, pur nelle molte sfaccettature della sua vastissima produzione. [.] Di fondamentale importanza è il racconto che dà il titolo alla raccolta, in cui viene messo in scena il dialogo tra un poeta che scrive testi in una lingua inesistente, da lui creduta persiano, e un critico. La rappresentazione di tale paradossale situazione nasconde l’insorgere di riflessioni che impegnarono l’autore per tutta la vita. […] Landolfi appariva con sempre maggiore nettezza come un autore atipico nel panorama letterario italiano, erede del romanticismo nero di E.T.A. Hoffmann ed E.A. Poe, ma nutrito anche dalla grande lezione del romanzo russo dell’Ottocento; mentre molto meno importanti apparivano le influenze novecentesche (a eccezione forse di quella di F. Kafka). Molti critici vollero vedere in lui una sorta di rappresentate italiano del surrealismo; ma tale accostamento appare in realtà un po’ forzato. Certo, egli andava accentuando gli aspetti fantastici e onirici della sua narrativa, con esiti spesso assai felici» (Luigi Matt, voce DBI, volume 62, 2004).

Edizione: edizione originale, tiratura numerata.
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