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Libri antichi e moderni

Giovanni Gozzadini Conte

Di ulteriori scoperte nell'antica Necropoli a Marzabotto nel bolognese del Conte Giovanni Gazzadini, Senatore del Regno d'Italia Presidente del V. Congresso Internazionale di An§012logna, Tipografia Fava e Gragnani, 1870

Tipografia Fava e Gragnani,, 1870

200,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1870
Autore
Giovanni Gozzadini Conte
Editori
Tipografia Fava e Gragnani,
Soggetto
BOLOGNA ETRUSCOLOGIA ETRUSCHI PROVENIENZA NOBILIARE
Lingue
Italiano

Descrizione

In folio; (8), 93, (3) pp. e 17 c. di tav. delle quali diverse a colori. Brossura editoriale illustrata con titolo impresso, entro cornice, al piatto anteriore. Qualche piccola mancanza alla brossura del dorso. Qualche lievissima fioritura dovuta alla qualità della carta e nel complesso esemplare in buone condizioni di conservazione. Antica firma d'appartenenza al margine alto del piatto anteriore e piccolo timbro di appartenenza privata al piatto anteriore ed al frontespizio che identifica l'esemplare come appartenuto al Principe Lorenzo Corsini come dono, autografo, del Conte Pompeo Aria, celebre archeologo che sulle orme del padre Giuseppe, fu il primo organizzatore della collezione etrusca della città di Marzabotto. Giovanni Gozzadini (Bologna, 15 ottobre 1810 – Ronzano, 25 agosto 1887) fu un celebre storico, archeologo e politico italiano. "Dagli scavi compiuti nella sua tenuta di Villanova di Castenaso, dietro la parrocchia di Santa Maria delle Caselle, tra 1853 e il 1856, iniziò la conoscenza della civiltà Villanoviana, risalente all'età del ferro. La scoperta più rilevante è sicuramente la necropoli con 179 tombe a cremazione e 14 a inumazione. Sempre a lui furono affidate le prime campagne di scavo che, dal 1862 al 1870, portarono alla luce la necropoli etrusca di Marzabotto, finanziate dai conti Aria, allora proprietari dell'intero Pianoro di Misano. [.] A lui si deve il primo meticoloso studio delle torri gentilizie di Bologna, che nel 1875 pubblica con una monografia; ne conta più di 200, e con accurato studio ne attesta un centinaio". Nel 1550 Leandro Alberti in uni suo scritto aveva suggerito la possibilità dell'esistenza, nell'antichità, di una citta' nel Pian di Misano in quanto erano ancora visibili strutture murarie antiche e ancora in vista, mosaici e monete. Serafino Calindri, nel 1782 , riprese la notizia nel suo Dizionario Corografico Georgico Orittologico Storico dell'Italia aggiungendo che nel Pian di Misano erano evidenti scavi alla ricerca di preziosi materiali nella zona dove si torvavano muri antichi e mosaici a vista. Nel 1831 G. Aria acquistò i terreni del Pian di Misano vennero acquistati nel 1831 e decise di portare avanti una raccolta con consegunete conservazione dei reperti qui reperiti che venivano in continuazione portati alla luce dai lavori agricoli. Il primo rinvenimento di notevole importanza avvenne nel 1839 quando, ai piedi dell'acropoli, comparvero 30 statuette di bronzo, seguite poco dopo da altri bronzetti e da alcune tombe del sepolcreto nord. Nel 1856 verranno poratati alla luce gli edifici sacri dell'acropoli. Ma è a partire dal 1862-63 che Aria finanziò una vera e propria campagan archeologica, assegnando al conte Gozzadini, già scopritore della necropoli di Villanova, la direzione dei lavori. Le due campagne di scavi seguite da Gozzadini, vennero ben illustrate, appunto con queste due pubblicazioni. Gozzadini aveva erroneamente pensato di aver rinvenuta una necropoli di enormi dimensioni ma in occasione del V Congresso Internazionale di Antropologia e Archeologia Preistoriche tenutosi a Bologna nel 1871, G. Chierici diede una corretta interpretazione dei risultati di scavo fu G. Chierici, arrivando a sostenere che in Marzabotto, non si trovava una necropoli semplice ma i resti di una citta' con strade, case, templi e sepolcreti. L'opera è corredata da un'importante apparato grafico, con alcune tavole con ricchissima e fine coloritura coeva. Rif. Bibl.: Frati, 8283.
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