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Libri antichi e moderni

Dione Cassius.

Delle guerre e fatti de romani, tradotto di greco in lingua vulgare per messer Nicolò Leoniceno. Con le sue figure a' ogni libro: opera nuovamente venuta in luce né più in lingua alcuna stampata.

Venezia, Nicolò d'Aristotile di Ferrara detto Zoppino, Marzo - 1533., 1533

5500,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1533
Autore
Dione Cassius.
Editori
Venezia, Nicolò d'Aristotile di Ferrara detto Zoppino, Marzo, 1533.

Descrizione

In-4°; 6 cc. nn., CCLXXXII cc.; titolo entro pregevole cornice xilografica, numerose incisioni in legno lungo il testo. Bella legatura veneziana coeva in pieno marocchino nocciola, cornice ai due piatti composta da un filetto dorato entro una doppia serie di filetti a secco, foglie "aldine" in oro agli angoli e al centro, medaglione centrale che, presenta, inscritto in un doppio cerchio, al piatto anteriore, “DIONE”, e, a quello posteriore, “MARCI GENTILIS”, tutto in oro. Elaborati fregi a secco al dorso, tagli colorati (lievi tracce d’uso ad una cerniera, macchiolina e qualche piccolo segno d’uso al piatto anteriore, piccole mancanze agli angoli, tracce di lacci). Due forellini al margine esterno del frontespizio e alle successive tre carte; qualche lieve fioritura e brunitura marginale; macchiolina alle cc. LXV-LXVI. Nota di possesso in calce al frontespizio di “Gio. Lorenzo Baldano di Savona”, autore anche di qualche nota di commento manoscritta ai margini. Bell’esemplare. Prima edizione del fondamentale volgarizzamento delle Storie romane di Dione Cassio, e prima edizione figurata dell’opera, conservata in una bella legatura veneziana coeva in pieno marocchino con sobrie ma eleganti decorazioni, tipiche delle legature del genere “aldino”, proveniente dalla biblioteca di Giovanni Lorenzo Baldano (1576 - 1660), un interessante personaggio della cultura savonese del Seicento, amico di Gabriello Chiabrera, valente magistrato con la passione per la poesia e la musica.
Al frontespizio, il titolo è inscritto in una larga cornice xilografica istoriata entro la quale si leggono le iniziali DO sul lato verticale sinistro, NZ su quello destro e G in basso. Al verso della quarta carta v'è un singolare ritratto dell'autore sfuggito all'attenzione della Zappella. Una grande vignetta di gusto cavalleresco è incisa al principio di ogni libro; la maggior parte di queste xilografie recano i monogrammi "TMPF" o "mpf" o ancora "mf" attribuibili secondo Essling a Matteo Pagano da Treviso.
La versione in volgare si deve al celebre medico ed umanista vicentino Niccolò Leoniceno (1428 - 1524), traduttore anche di Appiano di Alessandria, Luciano, Procopio di Cesarea e Tolomeo, e collaboratore di Aldo Manuzio alla edizione di Aristotele. Essling II, n. 600. Sander 2436. Paitoni, I, pp. 300-301: "Edizione assai bella".