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Libri antichi e moderni

Castelli Benedetto.

Della misura dell'acque correnti.

Roma, Stamperia Camerale, 1628., 1628

7000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1628
Autore
Castelli Benedetto.
Editori
Roma, Stamperia Camerale, 1628.

Descrizione

In-4°; 2 cc. (frontespizio inciso che raffigura un ponte sul Tevere sormontato dalle armi di Urbano VIII e dedica), 59 pp. Legatura coeva in tutta pergamena morbida, titolo manoscritto al dorso (piccole mancanze alla pergamena del dorso). Due piccole mancanza al margine inferiore bianco del titolo, lieve segno di tarlo all’angolo inferiore esterno, sempre bianco, di poche carte in fine, alone non grave all’angolo interno alto della seconda parte del volume. Esemplare genuino. Ex libris della biblioteca Novacco. Prima edizione del fondamentale trattato che segna l’inizio dell’idraulica moderna, opera maggiore di Benedetto Castelli, collaboratore e amico di Galileo per oltre quarant’anni.
"In 1628 he published the book Della misura del Tacque correnti, considered to be the beginning of modern hydraulics. Its fundamental propositions related the areas of cross sections of a river to the volumes of water passing in a given time. [Castelli] also discussed the relation of velocity and head in flow through an orifice" (DSB).
L'importante trattato del Castelli sulla corrente dei liquidi nei canali e sulla sua misura contiene il famoso teorema idraulico conosciuto con il suo nome, con il quale egli riuscì a determinare il rapporto tra l’area della sezione di un fiume e la velocità delle sue acque e che servì per controllare meglio le piene dei fiumi per l’irrigazione dei campi.
Benedetto Castelli (1578-1643), monaco benedettino, nato a Brescia, studiò all’università di Padova dove conobbe Galileo Galilei, con il quale ebbe un rapporto di amicizia per tutti gli anni a seguire. In particolare fu suo collaboratore quando si trasferì a Firenze dove per tre anni aiutò il maestro nelle sue ricerche, in particolar modo su quelle relative ai corpi galleggianti, occupandosi tra l’altro, nel 1612, della stampa dell’opera “Delle cose che stanno in su l’acqua”. Si trasferì successivamente come professore di matematica, prima a Pisa, poi a Roma. Ebbe tra i suoi allievi Bonaventura Cavalieri, Alfonso Borelli ed Evangelista Torricelli.
"While Castelli was still at Pisa, he became interested in the study of water in motion. In 1628 he published the book 'Della misura delle acque correnti' considered to be the beginning of modern hydraulics." (Drake in 'Dictionary of scientific biography" III pp. 115-117). Riccardi I, 290. Carli & Favaro 171. Cinti 137 (ediz. del 1660). Rossetti 1708. F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, 180.