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Libri antichi e moderni

Proudhon, Pierre Joseph

Della celebrazione della domenica / Proudhon ; traduzione libera per V. D. T. (Timoleone Vedovi)<BR>

S. stampatore, 1865

110,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1865
Luogo di stampa
Italia
Autore
Proudhon, Pierre Joseph
Editori
S. stampatore
Soggetto
SOCIALISMO COMUNISMO MARXISMO ANARCHICI ANARCHY
Lingue
Italiano

Descrizione

In 8° piccolo (17,5x12 cm); 52 pp. Bella brossurina editoriale gialla con titolo impresso in nero al piatto anteriore entro bella e ricca cornice xilografica. Dedicatoria a Colomba Beduschi. Qualche strappetto (senza perdita di carta) ai piatti, qualche pieghetta e per il resto in buone condizioni di conservazione, rarissimo, due soli esemplari censiti in ICCU e ancor più raro a reperirsi con la sua brossura editoriale. Rarissima prima edizione italiana di questo classico che diede avvio al pensiero e alle altre opere del grande filosofo, sociologo, economista e anarchico francese. Nel 1839 scrisse questo trattato “L'Utilité de la célébration du dimanche”, nel quale si potevano già vedere i primi germogli delle sue idee rivoluzionarie. In questo periodo inoltre si recò a Parigi dove condusse una vita povera, ascetica e dedita allo studio, entrando tuttavia in contatto con gli ideali socialisti che allora andavano diffondendosi nella capitale francese. Nel 1840 pubblicò Qu'est-ce que la propriété?, Cos'è la proprietà?, in cui sostiene la sua ormai celebre tesi secondo cui "la propriété, c'est le vol", "la proprietà è un furto", che gli valse l'antipatia dei membri direttivi dell'Accademia di Besançon, che tuttavia non riuscirono a ritirargli la borsa di studio. Prese parte ai moti del 48 ma rimase deluso del fatto che il potere venne assunto da personaggi appartenenti alla vecchia guardia. Proudhon è una delle figure cardine del pensiero anarchico, socialista e comunista dato che a partire dalle sue esplosive tesi si svilupparono le più importanti dottrine socialiste e marxiste. Fu un vero e proprio pioniere del pensiero sociale che caratterizzò il XX° secolo.<BR>È stato il primo ad attribuire un significato positivo alla parola "anarchia", che prima era utilizzata soltanto in senso dispregiativo, cioè nel senso di caos, disordine (perfino da William Godwin):<BR>« "Sei un repubblicano?"<BR>"Repubblicano [.] sì. Ma non significa nulla. Res publica, la cosa pubblica. Chiunque si interessi alla cosa pubblica può definirsi repubblicano. Anche i re sono repubblicani."<BR>"Bene! Quindi sei un democratico?"<BR>"No."<BR>"Cosa? Forse un monarchico?"<BR>"No."<BR>"Costituzionalista?"<BR>"Dio non voglia!"<BR>"Vorresti una forma di governo mista?"<BR>"Meno che mai."<BR>"E allora cosa sei?"<BR>"Un anarchico."<BR>"Ah, [.] capisco. Sei ironico."<BR>"Assolutamente no. Ti sto dando la mia seria e ponderata professione di fede. Sebbene un fervente sostenitore dell'ordine, io sono - nel più forte significato del termine - un anarchico." » <BR>L'autore della traduzione è del giornalista e letterato mantovano, Timoleone Vedovi (Vedova) che visse a lungo anche in Dalmazia.
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