DE ORIGINIBUS RERUM LIBELLUS AUTHORE GULIELMO PASTREGICO VERONENSE. In quo agitur de Scritpturis Virorum Illustrium. De fundatoribus Urbium. De primis rerum nominibus. De inventoribus Rerum. De primis dignitatibus. Deque magnificis institutionibus. EXPURGATUS OMNI ERRORE atque litura, nunc primum e tenebris eductus in lucem, in suffragio studentium a MICHELANGELO BLONDO, solerti rerum expolratore. Venezia, Niccolò Bascarini 1547.

Un volume in legatura novecentesca in mezza pergamena con tassello sul dorso, 8vo piccolo cm 10x16, 131 carte numerate al recto + 1 carta bianca, capolettera xilografici. Segnatura A-Q8 R4. Una firma sul margine superiore del frontespizio (R. Darmus?), alcune lettere dell'alfabeto, corrispondenti alle iniziali delle materie trattate nel dizionario, manoscritte sul bordo superiore di alcune pagine. Prima e ultima carta impolverate, corto di margine, bruniture. Macchia sul margine esterno di G1, piccolo lavoro di tarlo sull'angolo inferiore esterno della segnatura O. Erudito letterato e giurista, apprezzato giudice e diplomatico accorto, amico di Francesco Petrarca col quale intrattenne un’intensa corrispondenza, Guglielmo da Pastrengo legò la sua fama di umanista a questo primo dizionario storico e prima galleria biografica italiana (Monica Cerroni, D.B.I. 61), seconda parte di un più ampio trattato rimasto manoscritto. L’opera, qui nell’edizione originale curata da Michelangelo Blondo (Venezia 1500-1547), si compone di una prima parte con una serie alfabetica di bio-bibliografie di autori pagani e cristiani, e di una seconda divisa in sei sezioni, con informazioni sull’origine delle invenzioni, città, istituzioni ecc. “Una delle maggiori novità dell'opera, oltre all'uso simultaneo di più fonti, è il ricorso a una documentazione fino ad allora inesplorata: da Prisciano, per esempio, derivano le notizie su Accio e, soprattutto, su Nevio, cui è dedicato il primo ritratto filologicamente attendibile. Le voci dei giuristi delineano la primissima storia del diritto, rimasta per lo più ignorata: i materiali, resi disponibili dalla cultura d'origine di G., e in particolare dall'attenta cognizione del Digesto e dei glossatori, sono particolarmente preziosi per la storia del diritto medievale e per le opere dei giuristi romani.” (Cerrroni) Nella breve prefazione l’autore, oltre a delineare la sua rigorosa metodologia di accesso diretto alle fonti, sempre indicate, dichiara l’intento che lo anima, di preservare le scripturae vetustae dalle minacce che le insidiano: insetti e roditori, incendi, naufragi, umidità, e incuria dell’umanità ignorante. Graesse V, 161: “C’est le premier essai d’un dictionnaire historique, bibliographique et géographique”. Guglielmo da Pastrengo’s bio-bibliographical dictionary, first edition.