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Libri antichi e moderni

Altomare Donato Antonio

De medendis humani corporis malis. Ars medica. Nunc denuo ab eodem autore diligentissime recognita, cui addita sunt tria capita de hoemorrhoidibus, de ragadis, & Procidendia ani, quae in alis oeditionibus desiderabantur.

Ex Officina Marci de Maria,, 1560

700,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)
Chiusi per ferie fino al 06 Gennaio 2025.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1560
Luogo di stampa
(Venetia),
Autore
Altomare Donato Antonio
Editori
Ex Officina Marci de Maria,
Soggetto
GINECOLOLGIA GASTROENTEROLOGIA GINECOLOGY NAPOLI
Lingue
Italiano

Descrizione

In 4° (20,7×14,5 cm); (16), 566 (i.e. 572), (4) pp. Legatura fine XVII° inizi del XVIII° secolo in pieno cartoncino molle con titolo manoscritto al dorso. Bella marca tipografica al frontespizio e all’ultima<BR>carta con angelo col corpo in maestà tenente giglio nella mano sinistra e motto “Hi sunt administratorii spiritus humilis sicut lilium germinabit”. Iniziali xilografiche. Le pagine portano la correzione manoscritta cinquecentesca dell’errore di numerazione delle stesse presente in tutte. Alcune sporadiche note coeve manoscritte marginali. Antica firma cinquecentesca di appartenenza privata al frontespizio. Una ventina di pagine con brunitura omogenea dovuta alla qualità della carta e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima rara edizione definitiva della raccolta delle opere del grande medico, filosofo e farmacologista napoletano Antonio Donato Altomare. Quest’edizione che porta la data del 1560 è sconosciuta alla maggior parte delle bibliografie tanto che speso viene indicata come prima edizione completa quella che porta la data del 1561. L’autore sostenitore della scuola classicista di Galeno e Ippocrate sostenne celebri dispute con i rappresentato della scuola paracelsiana. Fu amico e apprezzato da alcune delle personalità più celebri del suo tempo come Tansillo e Della Porta. Boccalini lo inserisce nell’elenco di medici famosi di tutti i tempi accanto a Cornelio Celso, Ippocrate, Galeno e Fracastoro. Rifacendosi alla tradizione medica antica araba e greca, Altomare sfronda le opere classiche antiche dalle incrostazioni magiche e medioevali scendendo in polemica con il magismo di alcuni ambienti medici ma anche con i nuovi studi che si iniziava a portare avanti in campo anatomico-fisiologico in quegli anni. Nel 1552 l’A. fu citato a Roma dinanzi al tribunale dell’Inquisizione e condannato per eresia su accusa dei teatini, particolarmente energici allora a Napoli nell’attività di repressione della Riforma. Venne poi liberato dopo breve tempo, come egli stesso ricorda nella lettera dedicatoria a Paolo IV di una nuova edizione del De medendis (1559), ad opera del cardinale A. Carafa, che lo aveva conosciuto a Napoli e che intervenne indotto dalle molteplici petizioni di grazia rivoltegli dai parenti dell’A. e da illustri personaggi napoletani. Il volume qua presentato contiene il celebre studio “De medendis humani corporis malis ars medica” uscito per la prima volta nel 1553 qui però nella sua versione definitiva emendata e corretta con l’aggiunta del “De Hemorrhoidibus”, il “De Ragadijs” e il “Procedentia ani”. Il volume descrive vari mali e cure integrando le stesse con vari preparati farmacologici. Raro. Bibl.: Wellcom, 245, l’esemplare con la data del 1560 risulta assente nella maggior parte delle bibliografie.
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