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Libri antichi e moderni

Altomare Donato Antonio

De Medendis Febribus ars medica

Ex officina Marci de Maria Salernitani, 1569

550,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1569
Luogo di stampa
Venetiis
Autore
Altomare Donato Antonio
Editori
Ex officina Marci de Maria Salernitani
Soggetto
Medicina, Febbri ed epidemiologia, Cinquecentine veneziane
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Latino
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-4° antico (207x143mm), pp. (16), 461, (3), legatura dell'inizio del '700 in piena pergamena rigida (rimontata) con titolo in oro su tassello in pelle granata al dorso. Impresa editoriale al frontespizio (ripetuta al verso dell'ultima carta) con un angelo con gigli nella mano sinistra entro cornice figurata con motto:' Hi sunt administratorii spiritus - Humilis sicut lilium germinabit.'. Dedicatoria dell'autore al cardinale Girolamo Seripando. Indice preliminare. Alcune note manoscritte del tempo al margine. Una firma antica. Ex-libris nobiliare ottocentesco Luigi Antonio Imperiale Lercaro. Sparsi aloni, insignificante foro di tarlo marginale ad alcune cc., nel complesso più che discreto esemplare. Seconda edizione di questo trattato rinascimentale sulla profilassi e la cura delle febbri. L'ultima parte è dedicata alla peste. L'Altomare (Napoli, 1506 ca.-ivi, 1566), medico nella propria città, seguace della scuola classicistica ispirata alle dottrine di Ippocrate e Galeno, godette della protezione di papa Paolo IV e pubblicò anche un altro trattato, più volte ristampato, di medicina generale. Egli fu altresì l'autore di una curiosa monografia sulla manna che gli valse l'accusa di plagio da parte di Annibale Briganti. 'Fu insegnante nello Studio di Napoli, dove formò una combattiva schiera di discepoli e sostenne vivaci polemiche soprattutto contro i paracelsiani. A contatto con i migliori ingegni napoletani del suo tempo, dal Tansillo ai Della Porta, l'A. fu stimato uomo virtuoso e di acuta intelligenza speculativa e raggiunse tale fama da essere ancora ricordato da T. Boccalini in un elenco di medici famosi di tutti i tempi accanto a Cornelio Celso, Ippocrate, Galeno, Fracastoro. Spesso nei suoi scritti l'A. non fa che commentare, sfrondandole delle interpretazioni magiche e delle incrostazioni medievali e riportandole, con spirito umanistico, alla loro forma originaria, le opere classiche della medicina, greche e arabe, opponendosi contemporaneamente sia al magismo di alcuni ambienti medici del tempo sia, anche, agli studi nuovi che si andavano svolgendo nel campo dell'anatomia e della fisiologia.' (Alberto Merola in Dizionario Biografico degli Italiani, II, 1960). Hirsch, I, 115. Wellcome, 252. IA. 104.011. EDIT16 CNCE 1299. Manca all'Osler e al Durling (che possiede la prima edizione del 1562). Cfr. D.B.I. (con bibliografia).