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Libri antichi e moderni

Platina Bartholomeo.

De honesta voluptate et valetudine.

Cividale del Friuli, Gerardo di Fiandra, 1480., 1480

35000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1480
Autore
Platina Bartholomeo.
Editori
Cividale del Friuli, Gerardo di Fiandra, 1480.

Descrizione

In-4°; 94 cc. (l'ultima carta è bianca); buona legatura ottocentesca in tutta pergamena, doppio tassello con titolo e fregi in oro al dorso, tagli rossi. Bell'esemplare (restauro ad un sottile segno di tarlo lungi dal testo su 5 cc. centrali). Primo libro stampato a Cividale del Friuli e seconda edizione, con data, della prima opera a stampa di cucina "moderna".
Studioso ed erudito di Piadena (Cremona), Bartolomeo Sacchi (1421-1481) adottò il nome umanistico di Platina a memoria del suo luogo d'origine. Ebbe una vita assai avventurosa, trascorsa principalmente tra Mantova e Roma, dove, per la sua opposizione al dispotismo di Paolo II, finì due volte incarcerato e torturato. Ottenne infine l'incarico di bibliotecario presso la Vaticana dove scrisse opere erudite, tra le quali la celebre storia dei Papi. Collaborò anche con la tipografia di Pannartz. Ma l'opera che lo rese famoso fu il De honesta voluptate, prima guida moderna di cucina composta intorno al 1466, con la quale compì una vera rivoluzione gastronomica, indicando ricette e consigli che mutavano fortemente gli indirizzi della tradizione europea, italianizzandoli. Cercò di cambiare il gusto del tempo basato sull'uso massiccio delle spezie all'insegna dei sapori forti, proponendo condimenti più delicati e introducendo un uso più curato dei legumi, indicando ben quindici tipi di insalate. Le sue scelte si indirizzavano verso una cucina più semplice, più genuina, ma, nel suo nuovo equilibrio, ben più raffinata. Le due fonti principali furono la Naturalis historia di Plinio il Vecchio e il Libro de arte coquinaria di Martino de Rossi.
"Il punto di partenza di Platina sono le ricette raccolte da Maestro Martino, cuoco del Patriarca di Aquileia. Benché chiaramente copiate, Platina le reinterpretò in chiave umanistica e classica. . Prendendo spunto da Catone, Varrone, Columella e Celio Apicio, Platina cercò di fornire a un pubblica elitario un compendio di dietetica e civiltà della tavola. Inizia con consigli generali per una sana vita quotidiana, su come selezionare il proprio cuoco e come determinare una vita equilibrata. Dal sedicesimo capitolo prende avvio una lunga lista di ingredienti e di preparazioni che occupano la maggior parte del testo. Enormemente popolare l’opera ebbe molte edizioni, oltre 50 sicuramente, in latino, italiano, tedesco e francese”. (Benporat).
“Il composa un petit traité, qui est le plus ancien des incunables dates traitant de la préparation des aliments et des boissons. Le chapitre « De Vino » de ce traité est l’avant-dernier du Livre X ». (Simon)
Questa edizione è ben nota e preziosa sia per il valore del testo, sia per l'alta importanza che riveste nella storia dei primordi della stampa in Italia, in quanto è il primo e uno dei pochissimi libri impressi a Cividale del Friuli. HC 13052. IGI 7850. BMC VII, p. 1094. Goff P-763. Martini 299. Vicaire 689. Simon, Bibliotheca bacchica, 79. Hawkins 389. C. Benporat, Storia della gastronomia italiana, pp. 60-64. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, p. 87.