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Libri antichi e moderni

Spedalieri, Nicola

De Diritti dell'Uomo. Ne quali si dimostra che la più sicura Custode de medesimi nella Società Civile e'la religione cristiana e che pero l'unico Progetto utile alle presenti circostanze è di far

s. e., 1791

390,00 €

Bosio Giovanni Studio Bibliografico

(Magliano Alpi, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1791
Luogo di stampa
Assisi (ma Roma)
Autore
Spedalieri, Nicola
Editori
s. e.
Soggetto
illuminismo
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In 4° (cm 18,3 x 26,2), legatura mezza pergamena con angoli, tracce d'uso, pp VIII, 448, non vi è il ritratto inciso dal Bombelli in antiporta, venduto separatamente. Esemplare in buone condizioni, rade macchiette d'olio di lampada al frontespizio. Edizione originale di quest'opera che suscitò consensi ed anche polemiche. Incaricato dal Papa di scrivere un libro che contrastasse le idee illuministe e ripristinasse la Dottrina della Chiesa, l'A. per primo in Italia parlò dei diritti naturali dell’uomo e proclamava da Roma la sacralità dei principi quali eguaglianza e libertà. Studiò a fondo gli illuministi e venne accusato di connivenza con le idee rivoluzionarie e sovversive. Il pontefice Pio VI permise la pubblicazione del libro a Roma, sebbene con la falsa indicazione di Assisi e con il frontespizio privo delle rituali approvazioni ecclesiastiche, sostituite dalla più sbrigativa formula 'con licenza dei superiori'. L’opera ebbe uno straordinario successo librario: in poco tempo, non bastando i primi esemplari alle richieste che pervenivano da teologi, giuristi, politici, uomini di cultura dell’Italia e dell’Europa, fu ristampata ben quattro volte e in diverse città (e non mancarono anche le edizioni contraffatte). Suscitò anche tanti odi e feroci critiche ed una crociata di libri e d’opuscoli cercò, anche con vituperi di confutare e demolire le tesi anticipatrici del filosofo. Suscitò il panico negli ambienti diplomatici e curiali e nelle corti assolutistiche tanto che la Casa Sabauda nel 1792 proibì la divulgazione del libro in Italia. L'opera fu anche proibita fino al 1860 in tutti i Regni e le Corti europee dell’epoca. Così leggevasi negli 'Avvisi' di Genova del 17 marzo 1792: «Scrivono da Roma esser giunta colà notizia che sia stato proibito in vari Regni il libro de' Diritti dell'uomo dello Spedalieri, dove, fra le altre cose, si va portando in trionfo il Contratto sociale. S.M. il Re di Napoli ha fatto ingiungere a tutti i vescovi di non permetterne l'introduzione in quel Regno. Se ne arreca per ragione che è questo un libro incendiario.».<br>