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Libri antichi e moderni

Alfred De Vigny

Dafne. Romanzo filosofico sull'imperatore Giuliano

Edizioni di Ar 2015,

13,00 €

Medievale Libreria

(Pavia, Italia)

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Dettagli

ISBN
9788898672332
Autore
Alfred De Vigny
Editori
Edizioni di Ar 2015
Soggetto
Medioevo moderno-Narrativa-Romanzi storici

Descrizione

106 pagine. Brossura con sovracoperta. Collana: Paganitas. Commento dell'editore: A Dafne, sobborgo di Antiochia, c'è un bosco sacro che protegge un tempio dedicato ad Apollo: un luogo dove ancora non arrivano le grida sempre più forti dei cristiani, i loro sguardi rancorosi e pieni di violenza sotterranea, i simboli oscuri della nuova religione, le croci, con l'uomo-dio trafitto dalla testa reclinata. A Dafne si ritrovano gli ultimi pagani, sotto la guida di quell'imperatore che in pochi mesi aveva tentato l'impresa temeraria: salvare l'antica religione che la gente stava seppellendo persuasa dal nuovo culto cristiano, restaurare l'universo che anche i suoi parenti prossimi (come quel Costantino che aveva regnato fino al 337 d.C.) avevano rinnegato, prima di uccidersi brutalmente l'un l'altro. In questo romanzo pubblicato postumo, Alfred de Vigny, poeta dell'aristocrazia francese dell'Ottocento, racconta l'imperatore Giuliano, l'uomo che nei suoi pochi anni di regno fu generale, filosofo, amministratore capace, scrittore satirico. La storia di Giuliano è quella di una ribellione contro la nuova religione, ma anche e soprattutto contro tutto ciò che significava il mondo in cui era immerso, che gli aveva fatto assistere a sei anni alla carneficina di tutta la famiglia: contro quelle città che a poco a poco perdevano la loro forma, minate dalle migrazioni e dalle fiacchezze, animate dalle brame e dalle volgarità, che risuonavano delle voci ambigue di intellettuali raffinati e bollivano nelle saune, false, imbastardite, liquide di veleni. Dafne è la tragedia del primo vero eroe controcorrente della storia occidentale, troppo giusto per essere apprezzato, troppo schietto per vincere, prima di spegnersi come una meteora, a trentadue anni, trafitto da un giavellotto in Frigia.