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Libri antichi e moderni

Volta, Alessandro

Collezione dell’opere del cavaliere conte Alessandro Volta patrizio comasco membro dell’Istituto reale del Regno lombardo veneto, professore emerito dell’Università di Pavia, e socio delle più illustri accademie d’Europa

nella Stamperia di Guglielmo Piatti,, 1816

1400,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1816
Luogo di stampa
Firenze,
Autore
Volta, Alessandro
Pagine
pp. [10] XII 277 [3]; 505 [3]; [2] XXVI 268 [4]; 502 [2]; X [2] 387 [3]; 1 ritratto dell’autore inciso da Morghen e 7 tavole più volte ripiegate fuori testo.
Volumi
5 tomi in 3 voll.,
Editori
nella Stamperia di Guglielmo Piatti,
Formato
in 8°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Scienze
Descrizione
legatura in mezza pelle con titoli e lavorazioni in oro al dorso; piatti in carta rossa con cornice dorata,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. Leggero foxing ma nel complesso bell’esemplare a pieni margini con barbe, Volta non volle mai raccogliere le proprie opere, ma il marchese Vincenzo Antinori, suo grande ammiratore e grande conoscitore della fisica sperimentale, si curò di assemblarne gli scritti sparsi attingendo dalla ricca biblioteca di Ferdinando III d'Asburgo-Lorena, cui queste «Opere» sono dedicate; per Antinori il progetto era di importanza capitale, tanto che l’11 luglio 1815 scrisse a Volta: «Si direbbe a ragione che poco o nulla io curassi i progressi delle scienze e l'onore della nostra Italia, se dopo aver letto le di lei memorabili scoperte, sparse in differenti Giornali, non mi fosse nato in mente il pensiero di riunirle tutte e così riunite presentarle al pubblico, e facilitarne la lettura; ma questa taccia di non curanza non mi si perviene per nessun conto, giacché, appena ebbi letti i primi suoi opuscoli, io concepii il progetto di ristamparli riuniti e fin da quel punto mi accinsi ad incominciare la Collezione, la quale sarà, nel suo genere, per certo gradita ed ammirata, quanto le Collezioni delle opere del Galileo e del Newton». Antinori riuscì nell’intento di raccogliere tutte le opere maggiori e parte degli scritti sparsi, ma si accorse rapidamente che la biblioteca di Ferdinando III era incompleta, specie per quanto riguardava le pubblicazioni in prestigiose riviste straniere. Volta, dal canto suo, fu poco collaborativo, e non inviò mai gli inediti che Antinori gli aveva chiesto più volte nel corso degli anni. Il curatore si premurò comunque di inviargli i tre volumi nell’agosto 1817: aveva compendiato quella che sarebbe rimasta l’unica raccolta di opere pubblicata mentre Volta era ancora vivo. Ben attestato nel sistema bibliotecario nazionale, il libro è invece divenuto assai raro con il tempo. Bibl.: Gamba, 3689; Sotheram, I supp, 701.