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Libri antichi e moderni

Ronzani Domenico

Beatrice di Gand ovvero Un sogno. Azione mimica in tre parti e nove quadri del signor Antonio Cortesi riprodotto dal sig. Domenigo Ronzani per rappresentarsi nell'I. R. Teatro alla Scala il Carnevale 1847

Tipografia Valentini e C., 1847

150,00 €

Mazzei Libreria Antiquaria

(Bagnone, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1847
Luogo di stampa
Milano
Autore
Ronzani Domenico
Editori
Tipografia Valentini e C.
Soggetto
(Libretti per balletto - Teatro alla Scala - Danza)
Lingue
Italiano

Descrizione

In-16°, pp. 16, copertina editoriale con titoli entro cornice decorata. Normali segni d'uso e del tempo alla copertina, con un piccolo restauro nell'angolo superiore esterno della copertina anteriore e di quella posteriore. Alla copertina anteriore, firma d'appartenenza e data scritte da mano coeva; vignetta al frontespizio raffigurante l'aquila asburgica. Qualche segno d'umido alle pagine, in particolare ai bordi; leggero segno di piegatura longitudinale, per il resto buon esemplare. Raro. Personaggi e interpreti: Il marchese di San Lucar, Gaspare Pratesi; Cesario, ricco orefice, Domenico Ronzani; Zeffiro, maestro di ballo, Effisio Catte; Bustamente, spagnolo, amico del marchese, Francesco Razzani; Benedetto, nipote di Cesario, Alexander; Il conte Leonardo, Pietro Trigambi; Diana, prima ballerina del teatro di Venezia, Adelaide Ferrari; Beatrice, figlia di Cesario, fidanzata a Benedetto, Fanny Elssler; Giulia, cugina di Beatrice, Bagnoli Quattri; Agnese, figlia cadetta di Cesario, G. Kohlemberg; Borghesi di Gand; Signori; Dame; Maschere; Paggi, ecc. Da pag. 3: "L'azione succede a Gand. Le scene rappresentanti il Laboratorio di Cesario, la camera di Beatrice, l'interno del teatro ed il palchetto del teatro medesimo, sono state in breve tempo allestite dal signor Carlo Fontana". Franziska Elssler, detta Fanny (1810-1884), danzatrice austriaca, fu una delle ballerine più celebri dell'era romantica. Di grande talento, iniziò, giovanissima, la sua formazione a Vienna. Negli anni '20, quindicenne, fu portata a Napoli dall'impresario Barbaja, direttore del Teatro di Corte di Vienna, assieme alla sorella Theresa. Qui debuttarono assieme nel 1825 nel Cesare in Egitto di Gaetano Gioja. Fanny vi danzò anche in alcuni balletti di Salvatore Taglioni e in qualche ripresa di lavori di Salvatore Viganò. Tornata a Vienna, si applicò nello studio della nuova tecnica delle punte. Dopo aver riscosso grandi successi in Francia, in Inghilterra e in America, dove fu in tournée tra il 1840 e il 1842, tra il 1844 e il 1847 fu nuovamente in Italia: venne ovunque idolatrata per le capacità mimiche e drammatiche mostrate in Gisella o Le Villi, nel ruolo di Gisella, in Esmeralda, in Caterina la figlia del bandito, in Beatrice di Gand, sempre nel ruolo della protagonista. Per lei si coniarono medaglie, si realizzarono ritratti, le furono dedicati componimenti poetici. Ma nel febbraio 1848, il suo debutto nel nuovo ballo di Jules Perrot, Faust, avvenne in un Teatro alla Scala semivuoto. In più, tutte le allieve della scuola si presentarono in scena con al collo una medaglietta con l'effige di Pio IX, in quel momento partecipe degli aneliti patriottici. Milano, immersa nel clima antiaustriaco che, da lì a qualche settimana, avrebbe portato alle eroiche Cinque Giornate, vide la Elssler come una nemica. La bellerina si sentì offesa e insultata. Non tornò più in Italia. Nel 1851 si ritirò dalle scene. Morì nella natia Vienna, all'età di settantaquattro anni. Cfr. AA.VV., Il balletto romantico. Tesori della Collezione Sowell, Palermo, L'Epos, 2007, p. 103.