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Libri antichi e moderni

Emanuele Garbin

Bathygraphica. Disegni e visioni degli abissi marini

Quodlibet, 2019

24,70 € 26,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2019
ISBN
9788822902887
Autore
Emanuele Garbin
Pagine
362
Collana
Quodlibet studio. Corpi
Editori
Quodlibet
Formato
226×163×26
Soggetto
Arte-Temi, Oceani, Disegno-Storia, Storia dell’arte, Disegni e tecniche di disegno, Natura nell’arte, XIX secolo, 1800–1899, XX secolo, 1900–1999
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Che ne è oggi dell'Abisso? Esiste ancora una profondità tale da meritare il nome, il timore e il rispetto che un tempo spettavano all'Abisso? La collezione di carte e di visioni messe assieme in questo libro è a suo modo un viaggio — quasi un voyage extraordinaire come quelli di Jules Verne — negli abissi a noi più prossimi, e cioè quelli del fondo dei mari più profondi. Questa storia parziale e arbitraria si apre con un'immagine terribile e sublime, la "batigrafia" descritta da Thomas Burnet in Telluris Theoria Sacra alla fine del diciassettesimo secolo, e cioè una visione apocalittica della terra prosciugata alla fine dei tempi. Da allora sono state disegnate molte carte degli abissi, anche diversissime tra loro, ma tutte accomunate dal bisogno di vedere un altro mondo, che in massima parte è — e sempre sarà — precluso alla vista dell'uomo, e accessibile solo sotto forma di disegno. La rassegna delle rappresentazioni e delle visioni delle profondità abissali è anche la storia di una espropriazione e di una continua dislocazione, tanto da far pensare che ben poco resti ormai, sotto il mare così come sulla terra, di quella oscurità e di quella dismisura che sono la sostanza stessa dell'Abisso. Ciò accade perché una certa disposizione del pensiero efficiente sposta sempre più in là il confine del noto a scapito del dominio dell'ignoto, e lo fa con una tale determinazione da non permettersi e non permetterci di pensare l'Abisso per quello che è, e nemmeno di intuire come quel confine non sia affatto netto, bensì confuso e ripiegato su sé stesso. Osservando le carte e leggendo le storie che hanno cercato di immaginare il fondo del mare ci si può rendere conto di come l'Abisso costantemente si ritragga, ma allo stesso tempo penetri il pensiero che intende spiegarlo e le immagini che cercano di mostrarlo.