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Libri antichi e moderni

Bruno Zevi, Alessandra Muntoni

Architettura e storiografia Le matrici antiche del linguaggio moderno seguito da «La storia come metodologia del fare architettonico»

Quodlibet, 2018

19,00 € 20,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2018
ISBN
9788822901705
Autore
Bruno Zevi
Pagine
XXV-191
Collana
Diap print/Teorie (16)
Editori
Quodlibet
Formato
216×152×15
Soggetto
Architettura, Teoria dell’architettura
Prefatore
Alessandra Muntoni
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

“Si suole affermare che il linguaggio moderno ha determinato una cesura nell’evoluzione architettonica, azzerando la tradizione con un ‘punto a capo’ nel codice espressivo. Questo saggio dimostra il contrario. La sensibilità contemporanea investe le nuove architetture, ma anche il modo di ‘leggere’ e interpretare i monumenti antichi. Tra spinte creative e recuperi storici si è intessuto un dialogo che, nel corso di un secolo, ha generato le invarianti del linguaggio moderno. Lo scavo nel mondo ellenico è alla base della poetica di Le Corbusier. Lo studio del gotico si riflette nei fasti strutturali dell’ingegneria ottocentesca e nel linearismo Art Nouveau. Alla tridimensionalità prospettica rinascimentale fa riscontro la quadridimensionalità spazio-temporale del razionalismo. Senza l’indagine sul barocco, sarebbero inconcepibili i volumi serpentinati di Aalto. Non c’è nessun rapporto di imitazione fra la spirale borrominiana di Sant’Ivo alla Sapienza e l’elicoidale wrightiana del Guggenheim Museum (disegni in copertina), ma i loro messaggi sono affini. Del resto, l’architettura delle comunità hippies coincide con la scoperta critica della preistoria. La tesi che il linguaggio moderno dell’architettura non è solo il linguaggio dell’architettura moderna, poiché coinvolge tutta la produzione creativa del passato, trova qui una verifica”. Introduzione di Alessandra Muntoni.
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