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Libri antichi e moderni

Jullien Marc Antoine

Appello ai veri amici della patria della liberta' e della pace ovvero quadro dei principali risultati dell'amministrazione de' Consoli e delle attuali risorse della Repubblica Francese Traduzione del cittadino N. B. con aggiunta di osservazioni

Dalla stamp. e Fond. al Genio Tipog., 1802

450,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1802
Luogo di stampa
Milano
Autore
Jullien Marc Antoine
Editori
Dalla stamp. e Fond. al Genio Tipog.
Soggetto
rivoluzione francese, napoleonica, repubblica cisalpina

Descrizione

2 voll. leg. in uno, in 16,  pp. XIV + 200; 186 + (2). P. pl. coeva con gallerie di arlo alla pelle del p. post. Per il resto ottimo es. Edizione originale italiana. L'Apel venne rapidamente tradotto in italiano, in occasione dell'apertura del Comizi di Lione del 1802. Marc-Antoine Jullien (Parigi, 1775-ivi, 1848), rivoluzionario e letterato, milito' nelle file dei giacobini, venendo anche inviato in missione a Londra da Condorcet nel 1792 e ricoprendo importanti cariche pubbliche anche grazie alla protezione di Robespierre. Arrestato dopo che Robespierre venne ghigliottinato, scampo' alla pena capitale rinnegando le proprie posizioni politiche. Fra i fondatori del Club du Panthe'on, si dette a un'intensa attivita' giornalistica, fondando L'Orateur ple'be'ien, giornale di tendenze moderate. Sospetto di simpatie per Babeuf, dovette nascondersi dopo la scoperta della Congiura degli Eguali, ma, con abili capacita' trasformistiche, fece ritorno sulla scena pubblica poco tempo dopo, divenendo redattore del Courrier de l'Arme'e d'Italie e seguendo Napoleone in Egitto nel 1798. Consigliere del generale Championnet, fu dallo stesso nominato Segretario generale del governo provvisorio della Repubblica Partenopea, il 26 gennaio 1799. Dopo il colpo di stato del 18 Brumaio, propose a Napoleone un piano di unificazione degli stati italiani; inviato come intendente militare nel Regno d'Italia, fu decorato con la Le'gion d'Honneur nel 1803. Caduto nuovamente in disgrazia e arrestato nel 1813, fu liberato nel corso della Prima Restaurazione, pubblicando svariati giornali di opposizione tra il 1815 e il 1817 e ottenendo, con la presente opera, una reputazione come pedagogo
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