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Libri antichi e moderni

(Pucci Antonio).

Apollonio di Tiro ridotto in ottava rima da Antonio Pucci.

(Venezia), Gabriele di Pietro, 6 maggio 1478., 1478

18000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1478
Autore
(Pucci Antonio).
Editori
(Venezia), Gabriele di Pietro, 6 maggio 1478.
Descrizione
Hardback
Sovracoperta
No
Lingue
Italiano

Descrizione

In-4°; 51 cc. (assente la prima bianca); legatura del '900 in tutto marocchino verde (Lloyd, Wallis & Lloyd - Londra), titolo e fregi in oro al dorso, filetto in oro ai piatti, doppio filetto in oro agli orli, dentelle e tagli in oro. Esemplare proveniente dalle raccolte Fairfax Murray, T. De Marinis e Giuseppe Martini (firma di appartenenza autografa al risguardo anteriore, esemplare n° 15 del suo catalogo "Incunabuli"). Ex libris a stampa al risguardo anteriore. Restauro al margine inferiore bianco della carta a2 (con perdita di qualche parola) e due strappetti marginali restaurati, ben lungi dal testo, alle cc. a3 e f4-5. Seconda edizione, "apparentemente l'unica copia conosciuta" (Martini) del cantare in ottava rima del Pucci (Firenze, 1310 ca-1388), volgarizzamento trecentesco del celebre romanzo dell’antichità Historia Apollonii regis Tyri, a sua volta ricavato da un originale greco composto dopo il III secolo d.C. La storia narra le avventure orientali del giovane Apollonio, destinato a diventare re di Antiochia e di Tiro. L'esemplare conservato alla Biblioteca Trivulziana presenta infatti alcune varianti rispetto al nostro (cfr. GW, che descrive la presente copia Martini e sottolinea come la segnatura b cominci con il verso El pescador che alhora glinincrebbe). La prima edizione in italiano fu stampata senza indicazione di luogo (Venezia), dallo stesso Gabriele di Pietro, il 30 maggio 1475 (anche se sulla stampa compare erroneamente la data 1455: cfr. GW 2280): anche di questa impressione si conosce un unico esemplare. L’opera latina conobbe la stampa per la prima volta come testo a sé stante nel 1475, a Utrecht (GW 2272). Diverse versioni (in francese, inglese, tedesco, olandese) e ristampe furono poi ricavate nel corso dei secoli successivi: il testo ebbe enorme fortuna e arrivò ad influenzare Shakespeare, Cervantes, Hugo. GW 2281. IGI 755 registra l'esemplare della Trivulziana, segnalando che contiene varianti rispetto alla presente copia. Martini 15. Riguardo alla tradizione a stampa del cantare, cfr. R. Rabboni, La tradizione a stampa dell'"Apollonio di Tiro" del Pucci, in "Vettori e percorsi tematici nel Mediterraneo romanzo: Convegno; L'Apollonio di Tiro nelle letterature euroasiatiche dal Tardo-antico al Medioevo", Soveria Mannelli (CZ) 2002, pp. 1-39. Riguardo al testo del poema, cfr. G. Volpi, Il Trecento, Milano s.d., p. 360.