Dettagli
Anno di pubblicazione
2022
Soggetto
Teoria dell’arte
Prefatore
Giovanna Melandri, Bartolomeo Pietromarchi
Stato di conservazione
Nuovo
Descrizione
«La generosa donazione dell'archivio di Alberto Boatto da parte dei suoi famigliari arricchisce il patrimonio del MAXXI di una gemma il cui valore misureranno nel tempo gli studiosi di una straordinaria figura della cultura contemporanea, che ha indagato e illuminato il mondo artistico in maniera originale e penetrante. Si tratta di un fondo (epistolari, documenti, saggi, appunti, fotografie, libri, testate, materiali audio e video) cospiscuo e poliedrico. Scandisce e racconta la lunga, feconda parabola intellettuale e professionale di un critico e storico dell'arte totalmente immerso nella conoscenza dei principali fenomeni creativi italiani e internazionali, ma refrattario come pochi a muoversi in recinti interpretativi influenzati da mode e tendenze. Il suo approccio al new dada o alla pop art, all'Arte povera o all'Arte concettuale, si sviluppa e si intreccia a mano a mano in un legame profondo con diverse discipline e visioni, dall'antropologia alla psicoanalisi alla filosofia. Sono fonti vive di pensiero, che Boat-to sa mettere in un costante dialogo con le suggestioni degli artisti e con le potenzialità (e le strozzature) della creatività nell'era della produzione di massa e dei consumi universali. Accuratamente riordinati e catalogati, l'archivio e la biblioteca di Boatto sono adesso aperti alla consultazione degli esperti, degli studenti e degli appassionati: un tesoro di competenze per un filo di ricerche da riprendere e dipanare, una scintilla per attività scientifiche, didattiche e formative da costruire sulla base dell'inventario che consegniamo all'attenzione dei nostri visitatori, delle accademie e delle università. Non è il primo (e non sarà certamente l'ultimo) fondamentale inserimento nel vasto deposito di fondi acquisiti dal MAXXI Arte, ma rappresenta in ogni caso un ulteriore successo registrato nel solco della politica di crescita adottata da questo museo fin dalla nascita: l'incontro tra istituzione pubblica e bene privato. Con l'obiettivo comune della tutela, della conservazione e della valorizzazione del bagaglio culturale di personalità tra le più autorevoli della scena italiana. È pienamente il caso di Alberto Boatto, protagonista del focus Lo sguardo dal di fuori, il cui titolo è ispirato a una delle sue opere più geniali. La mostra curata da Stefano Chiodi ci ha accompagnato per un anno, un anno tanto scosceso, sprigionando tre occasioni per approfondirne il profilo e l'eredità.» (Dalla Prefazione di Giovanna Melandri)