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Libri antichi e moderni

Imperato Ferrante.

HISTORIA NATURALE DI FERRANTE IMPERATO NAPOLITANO. Nella quale ordinatamente si tratta della diversa condition di Minere, Pietre pretiose, & altre curiosità. Con varie Historie di Piante, & Animali, sin'hora non date in luce. In questa Seconda Impressione aggiontovi da Gio. Maria Ferro Spetiale alla Sanità, alcune Annotationi alle Piante nel Libro vigesimo ottavo. Dedicata all'Altezza Ser.ma di Giovan Federico Duca di Brunswick, et Lunenburg.

Presso Combi, & La Noù, 1672

1100,00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1672
Luogo di stampa
Venetia
Autore
Imperato Ferrante.
Editori
Presso Combi, & La Noù
Soggetto
TESTI ANTICHI E RARI
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Accettabile
Legatura
Rilegato
Copia autografata
No
Condizioni
Usato

Descrizione

Cm.32,4x22. Pg.(8), 696, (8). Legatura coeva in piena pergamena, rinforzata ai piatti. Tassello con titoli e fregi in oro al dorso, interessato da piccole escoriazioni e svariati forellini di tarlo. Frontespizio, semistaccato, impresso in rosso nero. Gradevole vignetta calcografica con il motto "Ab uno" in festone al frontespizio. Marca tipografica in fine all'Errata. Per errore tipografico la numerazione delle pagine passa da pg.100 a pg.105 (ripetendo due volte la sequenza 105-108) e da pg.654 a pg.657, ma l'esemplare è completo, come riscontrato nella copia digitalizzata della Biblioteca Nazionale di Roma. Lievi tarlature che interessano solo i margini esterni alle pg.107-116, 389-418, 495-588, mentre inficiano il testo (minime lesioni) da pg.319 a pg.368. Leggero alone solo alle ultime carte. Il volume presenta 128 tavole silografiche nel testo, mentre non è presente la tavola ripiegata fuori testo. Cartigli e capilettera ornamentali. Seconda edizione, dopo quella napoletana di Costantino Vitale del 1599, di un famoso scritto del farmacista Ferrante Imperato (Napoli, 1525 circa - 1615 circa), creatore di un celebrato museo naturalistico in Piazza Santa Chiara a Napoli. "L'opera si configura come un trattato di storia naturale, la cui caratteristica più significativa sta forse nella volontà da parte dell'autore di integrare e verificare le notizie fornite dalle fonti ritenute più attendibili, scelte in maniera appropriata e filologicamente sorvegliata, con i dati risultanti dalle sue personali ricerche. È così manifestata un'intima adesione al punto di vista dei novatori e al loro metodo sperimentale, peraltro annunciata a chiare lettere con tutta una serie di dichiarazioni a tutela della "libertas investigandi". Da tale adesione discende quel ruolo primario assunto nel testo dalla categoria dell'utile: terre, piante, erbe, animali, minerali e metalli sono tutti studiati in funzione della farmacopea, la trattazione sull'aria è in relazione al rapporto tra clima e salute dell'uomo, le trasmutazioni iatrochimiche rivestono interesse al fine di individuare il processo da seguire per produrre il "rimedio universale". Non che manchino disquisizioni più strettamente teorico-scientifiche. Anzi, esse sono storicamente molto rilevanti in quanto costellate da molteplici intuizioni, in aperto dissenso con la cultura allora corrente, che spaziano dalle affermazioni sulla natura dei fossili a quelle sulle maree e sulla salinità del mare, dalle ipotesi avanzate a proposito di vulcanismo e di sismicità a quelle fatte per i fenomeni ottici e per le comete, così come a quelle su tematiche inerenti la botanica e la zoologia. Ma ciò da cui il libro è alieno è l'intento enciclopedico-classificatorio, ancora prevalente in tante altre trattazioni naturalistiche contemporanee, e da questo trae quell'aspetto che gli è proprio e che lo pone in linea con le esigenze di specializzazione negli studi scientifici che andavano allora emergendo" (Cesare Preti in "Dizionario Biografico degli Italiani"). Di particolare interesse, e dovizia di spiegazione, la parte dedicata all'alchimia. > Piantanida, 1712, "Contenuto dei libri: I-V: "Delle terre e loro uso", VI-VII: "Dell'acqua e dei fiumi", VIII-IX: "Dell'aria e della meteorologia", X-XI: "Degli effetti del fuoco e della luce", XII-XX: "Dei minerali, grassezze e metalli", XXI: "Della medicina filosofica", XXII-XXVI: "Delle pietre e loro virtù", XXVII: "De' vegetali marittimi", XXVIII: "Alcune piante ed animali" (con l'aggiunta del Ferro). Gamba, 1948, "L'Autore Napolitano scrive di aver avuto a consorti nelle fatiche Gio. Vincenzo Pinelli, Pietro Andrea Mattioli, Melchior Guilandino, e 'l Cortusio, e l'Aldrovandi, e Fabio Colonna, fra gl'Italiani". Melzi, II, 25, "Se ne fece da alcuni autore Nic. Antonio Stelliola . ma il Nicodemo non crede tal cosa.". Ward & Carozzi, 1172. Nissen, 2111. "A Catalogue of the Printed Books in the Wellcome Historical Medical Library", III, 328. Olschki Choix, 8904. . Codice libreria 160021.
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