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Autografi

Lunga, intrigante lettera di argomento musicale del musicista francese Claude Debussy.

1916

4000,00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1916
Luogo di stampa
Paris
Soggetto
MANOSCRITTI E AUTOGRAFI, AUTOGRAFI, MUSICA
Stato di conservazione
In ottimo stato
Legatura
Brossura

Descrizione

Lunga missiva in francese su carta azzurrina in formato cm.15,9x112, su carta intestata "80, Avenue du Bois de Boulogne", compilata su tre di quattro facciate rispettivamente su 21, 22 e 10 righe, con bella firma estesa "Claude Debussy". Grafìa minutissima e diligente. "Dimanche [28 mai 1916], Cher Monsieur, À quoi répond le besoin d'une alliance musicale franco-italienne, n'existe-t-elle pas depuis longtemps et que veut-on de plus? La musique française est, au surplus, assez grande pour se défendre. Qu'elle se soit laissée envahir pendant un temps, par l'opérette viennoise, d'une part, par le drame wagnérien, d'autre part, n'est dû qu'à une évolution à laquelle il était difficile d'échapper . Remercions les Italiens et l'Italie où la musique pousse à travers les pierres, mais tâchons de faire de la musique bien française, c'est ce qu'on peut nous souhaiter de mieux, car cela fait partie des victoires futures, et pas des moindres, soyons-en sûrs. A peine convalescent d'une maladie qui dure depuis le mois de décembre 1915, vous voudrez bien excuser ce qu'à d'un peu court ma réponse à un tel sujet? Croyez, cher monsieur, à ma sincère cordialité". Achille-Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye, 1862 – 1918), sollecitato da un'inchiesta giornalistica, risponde esaustivamente sul tema della necessità o meno di un'alleanza musicale italo - francese. La lettera è scritta il 28 maggio 1916, forse inviata al corrispondente Armand Ephraim, e verrà pubblicata parzialmente, assieme ad altri illustri pareri sul medesimo tema, l'11 giugno 1916 su "Le Cri de Paris", inserita nella rubrica "A l'Opéra-Comique". Il giornale pubblicherà a pg.12 solo la prima e l'ultima parte del messaggio di Debussy. In un'Europa dilaniata dalla guerra, Debussy, pur riconoscendo la forte influenza in Francia delle musiche wagneriane e dell'operetta viennese, rivendica, con tatto ma con fermezza, la necessità "de faire de la musique bien française, c'est ce qu'on peut nous souhaiter de mieux, car cela fait partie des victoires futures, et pas des moindres, soyons-en sûrs". Alla fine il musicista parla della malattia, il cancro, che lo condurrà alla tomba meno di due anni dopo. Documento assai importante, perché esprime compiutamente, cosa non usuale in una semplice lettera, il punto di vista artistico del Maestro. Il documento proviene dalla collezione privata del M° Vittorio Gui (Roma, 1885-1975), compositore e direttore d'orchestra, fondatore nel 1933 del "Maggio Musicale Fiorentino". Codice libreria 117651.
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