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Autografi

Lettera autografa firmata, priva di data, inviata dal M° Giacomo Puccini al cognato Raffaello Franceschini.

1000,00 €

Pera Studio Bibliografico

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Soggetto
MUSICA, TOSCANA
Stato di conservazione
Accettabile
Legatura
Brossura

Descrizione

Lettera compilata su tre di quattro facciate, la prima e la terza in verticale, la seconda in orizzontale, rispettivamente su 15, 14 e 6 righe. Buona grafia ben leggibile, con firma estesa. "Caro Lello, pensa alla toppa. Portami la cartasuga, le penne. E comprami e consegna alla lattaja 2 bottiglie di vermout di Martinazzi, non quello della Svizzera ché è cattivo, ma quello che ha la Guglielma. Ricordi arriva giovedi sera alle 5,40 a Pistoja. Io gli vado incontro col vis a vis sino a Pistoja e me lo scarrozzo fino al Castellaccio. Anzi dì a Primo (il vetturino) che giovedi si trovi al Castellaccio col vis a vis alle 3½ del giorno per andare a Pistoja all'arrivo del treno alle 5 e 40 di sera. Porti un buon cavallo [sottolineato]. Rispondimi sopra un biglietto che il legno l'hai ordinato perché se tu te lo scordassi sarei rovinato. Ordinami ½ quintale di carbone che lo portino subito. Addio tuo G.Puccini". Giacomo Puccini soleva farsi aiutare da amici e parenti per il disbrigo delle pratiche quotidiane. Tra questa cerchia di referenti uno dei principali era il cognato Raffaello Franceschini (Lucca, 1854 - Celle di Pescaglia, 1942), marito della sorella Ramelde, abitante a S.Martino in Colle e di professione esattore presso il Comune di Pescia. Il vermouth gradito a Puccini è quello della Antica Distilleria E. Martinazzi & C., casa fondata a Torino nel 1864. Il "vis-à-vis" è una carrozza a quattro ruote, con due sedili posti uno di fronte all’altro. Il Castellaccio è una antica villa poste sulle colline sopra Uzzano, dove Puccini soggiornò nell'estate del 1895 lavorando sul secondo e il terzo atto de "La Bohème". Ed è dunque probabilmente proprio il 1895 la data della missiva. Codice libreria 164878.