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Autografi

Félicie de Fauveau (Livorno 1801 - Firenze 1886)

Félicie de Fauveau (Livorno 1801 - Firenze 1886)

400,00 €

LIM Antiqua

(LUCCA, Italia)

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Autore
Félicie de Fauveau (Livorno 1801 - Firenze 1886)

Descrizione

Bella e lunga lettera autografa firmata, datata 12 7bre 1839 Florence della scultrice francese, diretta a padre Bandini, domenicano a Siena, nella quale raccomanda alle cure di quest'ultimo l'amico "Geppino Foloni” e parla di vicende fiorentine di quei giorni. 3 pp. in-4, su bifolio. Il personaggio di Félicie de Fauveau è tanto emblematico quanto unico. Nostalgica per un’epoca che non ha vissuto, monarchica, cattolica, celibe e femminista, questa scultrice ha impegnato la sua vita e la sua arte per difendere un’utopia politica, esprimendosi soprattutto attraverso l’immagine messa al servizio della Storia. Félicie de Fauveau nata a Livorno è stata la prima donna scultrice a guadagnarsi da vivere con la sua arte.  Discende da una famiglia di finanzieri nobilitati nel 1740, che si stabilì in Italia poco prima della Rivoluzione. Ha iniziato a dipingere, lavorando nello studio di Louis Hersent, poi, sotto l’ispirazione di Paul Delaroche, si è dedicata ad approfonditi studi di storia, araldica, arte medievale e scultura con il fratello minore Hippolyte. A 26 anni debutta al Salon con un colpo da maestro: un gruppo in bassorilievo (ispirato a Walter Scott) Christine de Suède. Il gruppo vince il voto e si guadagna la sua innegabile fama. Durante la sua visita al Salon, Alexandre Dumas si è fermato davanti ad esso e ha deciso di usarlo come ispirazione per uno spettacolo teatrale, Christine, che è stato messo in scena al Théâtre Français sei mesi dopo. Le cose cambiarono nel 1830, dopo l’abdicazione di Carlo X. Félicie rivendicando la sua fedeltà ai Borboni, si oppose al nuovo Re dei francesi Luigi Filippo, accanto a Félicie de Duras, contessa di La Rochejaquelein, che accompagnò in Vandea. Fu arrestata nel novembre del 1831 e trascorse alcuni mesi in prigione. Fu infine assolta nel febbraio 1832 e tornò immediatamente in Vandea su appello della contessa de La Rochejaquelein per partecipare attivamente alla fallita rivolta del 1832 (quinta guerra di Vandea). Félicie de Fauveau si stabilisce a Firenze, prima in esilio forzato poi volontario, poiché vi rimane fino alla morte, nonostante l’amnistia del 1837. Viene accolta dallo scultore Lorenzo Bartolini e da allora si dedica completamente alla scultura. Creò una sua bottega a Firenze, frequentata dagli amanti dell’arte e dai curiosi, ma che vide anche le visite di personalità prestigiose come il Conte di Chambord o lo Zar Nicola I. c.188 Letteratura
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