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Gravures

ISRAEL, SILVESTRE.

Veue du chateau et du pont S. Ange a Rome.

238,00 € 280,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico

(Rosignano Solvay, Italie)

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Graveurs
ISRAEL, SILVESTRE.
Thème
Vedutistica italiana - (Lazio, Roma)

Description

Incisione in rame all’acquaforte, b/n, cm 12 x 20 (alla lastra), in basso a sn. “Gravé par Israel Silvestre” (e il numero 2 poco sopra all’inizio della dicitura), in basso a destra “Avec privil. du R.”; foglio in primo stato, con bella filigrana di gallo (o rapace) con ali spiegate. Silvestre Israel (Nancy, 3 agosto, 1621 – Parigi, 11 ottobre 1691), appartenente a una famiglia di artisti francesi, fu disegnatore e incisore. Dopo la morte dei genitori, nel 1631, fu mandato a Parigi con lo zio Israel Henriet, grazie al quale imparerà a disegnare e a incidere; e grazie allo zio conoscerà Callot e Della Bella. Tra il 1638 e il 1641 (si pensa nel 1640), Silvestre compirà un primo viaggio in Italia; un secondo viaggio sarà quello del 1643, un terzo nel 1653. Dopo la seconda visita in Italia vengono pubblicate le “Vues d’Italie (1643 circa). Fu artista fin troppo prolifico, numerosissime sono le sue opere, tant’è che è quasi impossibile redigerne un inventario completo, avendo egli realizzato circa mille pezzi. Tra queste citiamo: “Vues de Paris et des environs” (1645), “Ports de mer” (1648), “Paysages” (1654), un secondo set di “Vues d’Italie”, il “Balletto Reale Noces de Tétis” (1655), Vues de châteaux (1658) dedicate a Luigi XIV. Dal 1662; incise lastre per il re: “Course de têtes et de bagues” (1662), “Plaisirs de l’isle enchantée” (1664) e “Châteaux royaux”. Il suo stile fu, all’inizio, piuttosto sciolto, ma a partire dalla pubblicazione delle prime “Vues d’Italie” divenne più raffinato e delicato, acquisendo accuratezza e precisione senza essere asciutto; a volte era simile a quello di Jacques Callot o di Stefano della Bella, con i quali ebbe rapporti di amicizia e dei quali ottenne l’esclusiva per la pubblicazione delle lastre. Infatti, mettendo bene a frutto i risultati del lavoro di Henriet, alla sua morte, avvenuta nel 1661, riuscì a ereditarne le lastre e a ottenere il privilegio di stampa e la vendita delle opere di Callot e di Della Bella, escludendo altri stampatori da questa posizione (ottenne le lastre del Callot alla morte dello zio Henriette; di Della Bella nel 1684). La veduta fa parte della raccolta delle “Vues d’Italie”, in questo caso di quelle relative a Roma e dintorni. Nel rispetto del classico stile dell’autore, essa fonde elementi reali a fantasie pittoriche. Bella e rara prova particolarmente nitida.
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