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Gravures

ANGIOLINI, ANGELO.

Veduta degli avanzi dell’antica fortezza di S. Martino in Toscana.

315,00 € 350,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico

(Rosignano Solvay, Italie)

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Graveurs
ANGIOLINI, ANGELO.
Thème
Vedutistica italiana - (Toscana, Firenze, San Piero a Sieve, S., Martino)

Description

Firenze, 1808. Incisione in rame all’acquatinta, cm 42,5 x 54 (alla lastra), 55 x 76,5 (il foglio). Disegnata e incisa da Angiolo Angiolini, con dedica al Sig.re Ferdinando Malevolti del Benino. Bella veduta di classico paesaggio toscano, con paesi e costruzioni sulle colline, filari di cipressi e figure di viandanti e contadini in primo piano. La fortezza medicea di San Martino si trova nel comune di San Piero a Sieve, occupa un intero colle e si affaccia su un’altura che scende sulla Sieve, dominando l’abitato di San Piero e gran parte del Mugello. É giustamente considerata una delle più estese fortificazioni italiane di tutti i tempi: si tratta praticamente di un colle fortificato, in quanto i suoi bastioni si adattano perfettamente alla conformazione del suolo; ha una pianta irregolare, anche se molto vicina alla forma di rettangolo rinforzata da ben nove bastioni. La sua costruzione fu fortemente voluta da Cosimo I de’ Medici per porre un baluardo a difesa dei possedimenti della famiglia e dello stato fiorentino, oltre che per soddisfare le pressanti richieste delle popolazioni locali, stanche dei continui saccheggi perpetuate ai loro danni da eserciti e bande provenienti dal nord. Dalla biografia ufficiale di Cosimo si legge la motivazione ufficiale “… perché da quella parte si poteva da qualunque havesse voluto assalir lo stato fiorentino venir liberamente insino a Firenze con ogni moltitudine di gente quantunque grande, senza avvenirsi ad alcuna frontiera da poterli contrastare…”. Essa prese il nome dalla vecchia chiesa parrocchiale di San Martino a Beriano. Al suo interno si trova una cappella e il mastio con le abitazioni per le truppe del Granduca di Toscana. Essendo il suo scopo quello di difendere Firenze, esso era dotato di sistemi efficaci per resistere agli assedi, come cisterne, magazzini per viveri ed armi, casematte, cucine, mulini a vento, armerie e forni per fondere cannoni. Il monte su cui sorgeva era addirittura attraversato da un passaggio segreto che conduceva al fiume, per poter portare i cavalli ad abbeverarsi. Al suo interno, nella parte più elevata, c'è un’ altra costruzione, fortificata da cinque baluardi e vi si trovava una campana che serviva da segnale. La progettazione della nuova fortezza fu affidata all’architetto Baldassarre Lanci, già responsabile delle fortificazioni di Grosseto, Siena e Radicofani, e la prima pietra fu posta il 30 giugno 1569; due anni dopo il Lanci moriva e l’impresa fu continuata da Bernardo Buontalenti; i lavori andarono per le lunghe, vista anche la vastità dell’opera, che fu terminata solo nel 1608, sotto il regno di Ferdinando I. Nel 1774 questa fortezza fu chiusa da Leopoldo I di Lorena che la giudicò inutile, fu destinata ad abitazione privata e, in seguito, abbandonata. Quasi ridotta a rudere e dimenticata, oggi è stata riscoperta ed è sotto restauro. Rara. Foxing marginale, una piega verticale centrale (non troppo accentuata), altre imperfezioni minori, ben impressa e nell'insieme in buono stato di conservazione. .
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