Détails
Graveurs
Duperac Etienne (1535 ca.-1604)
Description
Otto fogli anticamente uniti (complessivamente cm. 154x103 circa).Acquaforte e bulino, della terza edizione di quattro stampata dalla tipografia De Rossi (all’angolo superiore destro si legge: ‘Cura et Tipis Io. Iacobi de Rubeis in Romae ad Templ. Stae. Mae. De Pace cum Privil. Sum. Pont.’. In basso, nel cartiglio, ‘Excudebat Romae Io. Iacob. De Rubeis’). Pianta archeologica a proiezione verticale con alzato incisa da Etienne Duperac per l’editore Lorenzo Vaccari. Ricostruzione ideale della Roma antica eseguita dal Duperac dopo un serio esame della pianta Severiana e della pianta archeologica di Pirro Ligorio, il maggiore studioso dei monumenti antichi di Roma dell’epoca. All’interno della città è delineato ciascun edificio, rispettando i nomi di quelli principali; questi includono il Colosseo, il Pantheon, le Terme di Diocleziano e il Circo Massimo. Fuori città sono contrassegnati le tenute di campagna (per esempio, i Giardini di Domiziano), i monumenti funerari (come i Mausolei di Adriano e di Augusto) ed i circhi di Nerone e Adriano.La lastra è stata intagliata dall’incisore ed editore parigino Etienne Duperac, che si fece chiamare Sthepanus durante il suo periodo di lavoro a Roma (1569-1582). Nella dedica a Carlo IX, l’autore stesso spiega come questa carta sia il frutto di un dettagliato resoconto della scoperta della pianta Severiana, i cui resti furono scoperti nella Chiesa dei SS. Cosma e Damiano nel 1562. Huelsen segnala come unico esemplare originale conosciuto quello conservato al British Museum, che reca il nome dello stampatore Francesco Villamena. Inoltre, aggiunge che, nel catalogo della Stamperia dei Vaccari è annoverata la ‘Roma antica d’otto fogli reali, intagliata per mano di Stefano Duperach Parisino’, a lui sconosciuta. Frutaz obietta giustamente che la tiratura di Villamena sia solo una ristampa, databile ai primi del ‘600, quando l’editore era attivo a Roma. Nelle nostre ricerche, abbiamo finalmente rinvenuto un esemplare originale della pianta, finora sconosciuto, che è assolutamente da identificarsi con la ‘Roma antica d’otto fogli reali’ del catalogo Vaccari, citata da Huelsen. Infatti l’esemplare, conservato nella collezione cartografica della Newberry Library di Chicago, reca proprio l’imprint di Lorenzo Vaccari. Tra il 1649 ed il 1660, Gian Giacomo de Rossi ne pubblica una ristampa, utilizzando i medesimi rami (presumibilmente acquisiti dalla bottega del Villamena), ma aggiungendo scene dell’antica Roma e una legenda tipografica con 159 richiami a monument (scene e legenda non presenti nel nostro esemplare).Scheda descrittiva tratta dall’opera ‘Cartografia e topografia italiana del XVI Secolo’ di S. Bifolco e F. Ronca, Tav. 1214 pp. 2358-2361. Non esaminata al di fuori della cornice.