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Gravures

ORTELIUS Abraham

Tusciae Antiquae Typus

1584

800,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Année
1584
Lieu d'édition
Anversa
Format
480 X 320
Graveurs
ORTELIUS Abraham
Thème
Carte Storiche

Description

SECONDA VERSIONE DELLA CELEBRE TUSCIAE ANTIQUAE TYPUS DI ORTELIUS Splendida carta storico-geografica della Tuscia, pubblicata nel ' Parergon ' di Abraham Ortelius. Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612. Questa carta succede a una lastra precedente con lo stesso titolo e molto simile. Si distingue perché ha "LATII PARS" in caratteri corsivi sopra e sotto il cartiglio di privilegio. La nave naviga verso ovest nella prima lastra, verso est in questa versione più recente. Un secondo stato della lastra: Tra il 1595 e il 1601 furono introdotte le strade romane: La "Via Clodia" che corre lungo il lato nord della mappa e da metà nord scende verso Roma; anche la "Via Flamminia" che corre da Roma verso nord, e altre ancora. Titolo: TVSCIAE | ANTIQVAE | TYPVS. | Ex conatibus geographicis | Ab. Ortelij. Cartiglio al centro a destra: "Cum | priuilegio Impe:|riali et Belgico | ad decennium. | 1584. Nel cartiglio in basso a sinistra si trova un elenco con toponimi. Le fonti cartografiche utilizzate da Ortelio sono la carta della Toscana di Bellarmato del 1536 (Meurer p. 113, Karrow 10/1, p. 78-80), integrata da fonti classiche, quali Livio, Plinio, Catone, Vergilio, Alicarnasso e Plutarco. Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche. Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”. “Si termina questa region da due fiumane, dal Tevere in Levante, & dalla Magra per Ponente; dal monte Apennino è vallata verso Tramontana, & dal suo mare, overo Toscano vien bagnata alla volta d'Ostro” (p. xxij). Stando alla divisione di Augusto questa è la settima regione in cui pressappoco a metà degli Appennini, in quello che era territorio di Arezzo, nasce il fiume Tevere che un tempo era chiamato Tibris ed ancor prima Albula. “È esiguo dapprima, e non navigabile, se le sue acque non sono raccolte in serbatoi e poi fatte uscire.diventa navigabile solo dopo nove giorni di trattenuta delle sue acque se non si ha l'aiuto della piogge. Dopo il Chianti aretino è ingrossato da 42 affluenti, i principali dei quali sono il Nera e l'Aniene ed è aumentato anche dal non minor numero di acque e di sorgenti che gli acquedotti portano a Roma; perciò, navigabile ormai da imbarcazioni di qualsiasi grandezza provenienti dal mare Italico, e perciò mercante tranquillissimo dei prodotti di tutto il mondo.”. (III. 53-54). La carta realizzata da Ortelius si basa su quella della Toscana di Bellarmato ed è completata da notizie storiche tratte da Livio, Plinio, Virgilio, Alicarnasso etc. Nell'an. Splendid historical map of Tuscany, published in Abraham Ortelius' Parergon. Example from the rare Italian edition of Theatrum Orbis Terrarum printed in Antwerp by Jean Baptiste Vrients in 1608 and then in 1612. This map succeeds an earlier plate with the same title and very similar. It is distinguished because has "LATII PARS" in cursive lettering above and below privilege cartouche. The ship sails westwards in the early plate, eastwards in this late plate. A second state of the plate; between 1595 and 1601 Roman roads were introduced: "Clodia Via" which runs along the North side of the map and from mid North veers downwards to Rome; also "Via Flamminia" which runs from Rome Northwards, and more. Title: TVSCIAE | ANTIQVAE | TYPVS. | "Ex conatibus geographicis | Ab. Ortelij". [Map of Ancient Tuscany, from the geographical efforts of Abraham Ortelius]. Cartouche middle right: "Cum | priuilegio Impe:|riali et Belgico | ad decennium. | 1584". [With an imperial and Belgian privilege for ten years. 1584]. Cartouche bottom left: List with names of uncertain location in two columns). Lower left: "Squalet lucifugis insula plena | viris Rutil. lib.1". [This island lies waste, full of people as it is, who are afraid of the light]. Lower left: "Insula inexhaustis calibum | generosa metallis, Virg". [According to Vergilius, this island yields an inexhaustible supply of steel]. Upper left: "Auser fluuius hodie se | minime in Arnum exo:|nerat sed a Luca | mare recta | petit". [The river Auser, which now hardly empties itself in the river Arno, but goes directly to the sea.] The cartographic sources used by Ortelius are from Bellarmati's map of Tuscany (Meurer p. 113, Karrow 10/1, p. 78-80), supplemented by classical sources, viz. Livius, Plinius, Cato, Vergilius, Halicarnassæus and Plutarchus. The Parergon is the first historical atlas ever published. It was initially conceived by Ortelius as an appendix to his Theatrum Orbis Terrarum but given the considerable success of these historical maps it later became an independent work and remained the main source of all similar works throughout the seventeenth century. Koeman wrote: “This atlas of ancient geography must be regarded as a personal work of Ortelius. For this work he did not, as in the Theatrum, copy other people's maps but drew the originals himself. He took many places and regions from the lands of classical civilization to illustrate and clarify their history, a subject very close to his heart. The maps and plates of the Parergon have to be evaluated as the most outstanding engravings depicting the wide-spread interest in classical geography in the 16th century." The Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Example with magnificent contemporary coloring, paper slightly browned, otherwise in excellent condition. Bibliografia Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 208 II/II; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 7200H:31B. Cfr.
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