Carta geografica tratta dal ' L’Italia ' a cura di Fabio Magini, edito a Bologna nel 1620, tre anni dopo la prematura morte del padre. Composto da un breve testo descrittivo di sole 24 carte, l’opera è corredata di 61 carte geografiche della penisola, e costituisce il primo esempio di atlante italiano. L’opera è per intero di mano del Magini, che iniziò la realizzazione delle carte nel 1594 circa, dando alla luce per prima nel 1595 la carta del territorio di Bologna. Tutte le carte vennero alle stampe quindi prima del 1620, nelle loro stesure provvisorie, successivamente corrette ed aggiornate per l’edizione definitiva. Per la realizzazione delle lastre il Magini si servì di due dei più famosi intagliatori dell’epoca: il belga Arnoldo Arnoldi e l’inglese Benjamin Wright. La carta del Piemonte del Magini non presenta grandi somiglianze con le altre carte a stampa antecedenti a questa, nell’ordine: del piccolo Gastaldi nel 1548, del Cock nel 1552, delle due edite dal Lafrery nel 1553 e 1564, del grande Gastaldi nel 1555, del Ruscelli nel 1561, del Forlani nel 1567, del De Jode nel 1578 e del Mercator nel 1589. Una prima stesura venne realizzata dall’autore nel 1597 basandosi su un disegno, eseguito per questioni di confini, procuratogli dal suo amico il Duca di Mantova Vincenzo Gonzaga. ' La stesura definitiva della carta venne realizzata nel 1609, basandosi su materiale ricevuto direttamente dal Duca di Savoia. ' La carta, proprio per il periodo in cui è realizzata, è quindi intagliata in rame dall’Arnoldi e poi corretta dal Wright. ' In basso a destra, nel cartiglio, il titolo STATO DEL PIEMONTE. ' Al centro le scale grafiche Miglia Piemontesi e Miglia Communi dieci ( 10 miglia pari a mm 60). In alto nel cartiglio a destra una nota Il restante del Piemonte che non ha potuto capire in questa tavola, si vede in quella del Monferrato. Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, il nord a destra. Graduazione ai margini di 1’in 1’ da 43° 52’ 10’’ a 44° 53’ di latitudine, e da 29° 28’ a 30° 31’ 20’’ di longitudine. ' Incisione in rame, lieve gora nei margini, nel complesso in ottimo stato di conservazione. Map taken from ' L'Italia ' edited by Fabio Magini, published in Bologna in 1620, three years after the untimely death of his father. Composed of a short descriptive text of only 24 pages, the work is accompanied by 61 maps of the peninsula, and is the first example of an Italian atlas. The work is entirely by the hand of Giovanni Antonio Magini, who began the realization of the maps in 1594 or so; the first dated map (1595) the map of the territory of Bologna. All the maps were printed before 1620, in their provisional drafts, later corrected and updated for the final edition. For the realization of the plates Magini used two of the most famous engravers of the time: the Belgian Arnoldo Arnoldi and the English Benjamin Wright. Copperplate, in good condition. La carta del Piemonte del Magini non presenta grandi somiglianze con le altre carte a stampa antecedenti a questa, nell’ordine: del piccolo Gastaldi nel 1548, del Cock nel 1552, delle due edite dal Lafrery nel 1553 e 1564, del grande Gastaldi nel 1555, del Ruscelli nel 1561, del Forlani nel 1567, del De Jode nel 1578 e del Mercator nel 1589. Una prima stesura venne realizzata dall’autore nel 1597 basandosi su un disegno, eseguito per questioni di confini, procuratogli dal suo amico il Duca di Mantova Vincenzo Gonzaga. ' La stesura definitiva della carta venne realizzata nel 1609, basandosi su materiale ricevuto direttamente dal Duca di Savoia. ' La carta, proprio per il periodo in cui è realizzata, è quindi intagliata in rame dall’Arnoldi e poi corretta dal Wright. ' In basso a destra, nel cartiglio, il titolo ' STATO DEL PIEMONTE. ' ' Al centro le scale grafiche ' Miglia Piemontesi ' e ' Miglia Communi dieci ' ( 10 miglia pari a mm 60). In alto nel cartiglio a destra una nota ' Il restante del Piemonte che non ha potuto capire in questa tavola, si vede in quella del Monferrato. ' Orientazione nei quattro lati al centro con il nome dei punti cardinali ' Septentrio, Meridies, Oriens, Occidens, ' il nord a destra. Graduazione ai margini di 1’in 1’ da 43° 52’ 10’’ a 44° 53’ di latitudine, e da 29° 28’ a 30° 31’ 20’’ di longitudine. ' Incisione in rame, lieve gora nei margini, nel complesso in ottim Cfr. R. Almagià, L'"Italia" di Giovanni Antonio Magini…, pp. 25-27; Barrera (1991): p. 28, n. 13.