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Gravures

GALLE Abraham ORTELIUS - Philip

Siciliae desciptio

1577

225,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italie)

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Détails

Année
1577
Lieu d'édition
Anversa
Format
107 X 80
Graveurs
GALLE Abraham ORTELIUS - Philip
Description
G. King, Miniature Antique Maps, pp. 60-61.

Description

Mappa tratta dalla seconda edizione in lingua francese de Le Miroir du Monde. Le Mirour du Monde è l’edizione in lingua francese in prosa dello Spieghel der Werelt, il primo atlante tascabile pubblicato nel 1577, in lingua olandese, da Philip Galle, con testo in rima curato da Peeter Heyns, e stampato dalla tipografia Plantin. Lo Spieghel der Werelt era una versione ridotta del Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius. Le lastre, quasi tutte derivate dal Theatrum, furono disegnate e incise da Philip Galle. Due anni dopo, nel 1579, fu data alle stampe l’edizione in lingua francese in prosa, perché Heyns non aveva avuto il tempo necessario per la resa in versi, col titolo Le Miroir du Monde. Il successo di questa edizione francese, è provato proprio dalla seconda edizione pubblicata a soli 4 anni di distanza, nel 1583. Dal 1577 al 1598, Galle & Heyns pubblicarono ben 11 edizione, di cui l’ultima – edita nell’anno della morte di Ortelius – conteneva ben 123 mappe. “La piccola carta della Sicilia fa parte di quella serie di atlanti, pubblicati in molteplici lingue e da più editori, nota come Epitome dell'Ortelius. Si tratta di una sorta di edizione in formato ridotto del Theatrum Orbis Terrarum che avviò lo stesso Ortelius a partire dal 1577. Il testo, in rima, fu composto da Pieter Heyns (1537-1598), poeta e letterato, nonché amico ed estimatore di Ortelius, mentre le mappe furono incise da Philip Galle. Tra il 1577 e il 1601 furono molte le mappe aggiunte o modificate ma la Sicilia, che compare già nella prima edizione, non subirà alcuna modifica. Nel 1601 ebbe inizio una nuova edizione dell'Epitome con i testi rivisti di Michel Coignet e i rami nuovamente incisi dai fratelli Arsenius. Le immagini, oltre ad essere realizzate con maggiore finezza, sono leggermente differenti da quelle incise da Galle: il titolo è inserito in un cartiglio in alto a sinistra e sono presenti le graduazioni di latitudine e longitudine.” (Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", p. 173). Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. ' Bibliografia: G. King, Miniature Antique Maps, pp. 60-61; Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 173-174, n. 45. Miniature map published taken from the second French edition of Le Miroir du Monde, published by Galle & Heyns in 1583, printed by Plantin and first publsihed in 1577 under the title Spieghel der werelt. Le Miror du Monde is the French transaltion of the Duch poems Spieghel der Werelt, the first modern pocket-atlas, published by Philip Galle with text by Peeter Heyns in 1577, based on Abraham Ortelius’ Theatrum Orbis Terrarum. The maps were drawn and engraved by Galle. Between 1577 & 1598 Galle issued 11 editions, all printed by Christopher Plantin. “La piccola carta della Sicilia fa parte di quella serie di atlanti, pubblicati in molteplici lingue e da più editori, nota come Epitome dell'Ortelius. Si tratta di una sorta di edizione in formato ridotto del Theatrum Orbis Terrarum che avviò lo stesso Ortelius a partire dal 1577. Il testo, in rima, fu composto da Pieter Heyns (1537-1598), poeta e letterato, nonché amico ed estimatore di Ortelius, mentre le mappe furono incise da Philip Galle. Tra il 1577 e il 1601 furono molte le mappe aggiunte o modificate ma la Sicilia, che compare già nella prima edizione, non subirà alcuna modifica. Nel 1601 ebbe inizio una nuova edizione dell'Epitome con i testi rivisti di Michel Coignet e i rami nuovamente incisi dai fratelli Arsenius. Le immagini, oltre ad essere realizzate con maggiore finezza, sono leggermente differenti da quelle incise da Galle: il titolo è inserito in un cartiglio in alto a sinistra e sono presenti le graduazioni di latitudine e longitudine.” (Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", p. 173). Copperplate, very good condition. ' Bibliografia: G. King, Miniature Antique Maps, pp. 60-61; Valerio-Spagnolo "Sicilia 1477-1861", pp. 173-174, n. 45. Cfr.