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Gravures

Giacomo Piccini o Pecini (1617 ca. - 1669)

Salomè con la testa di San Giovanni Battista

180,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italie)

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Détails

Graveurs
Giacomo Piccini o Pecini (1617 ca. - 1669)
Thème
Religione Salomè Battista carceri Rubens
Langues
Italien

Description

Bulino
misure: mm 280 x 230

Incisore attivo a Venezia. Fratello di Guglielmo e padre di Suor Isabella, entrambi incisori. Thieme-Becker registra diversi ritratti incisi da Pecini o Piccini spesso editi da Scolari.

In questa stampa, tratta da un invenzione di Paul Rubens, vengono rappresentati Salomè, Erodiade, Erode e la sola testa del Battista. Il Battista è uno dei profeti dell’Antico Testamento, il primo Apostolo di Gesù, eremita e predicatore battezzava i suoi discepoli nelle acque del Giordano presso la confluenza col Mar Morto. La vicenda biblica è nota: Erode turbato dal ballo sensuale di Salomè le promette di soddisfare qualsiasi suo desiderio, Salomè allora, per compiacere la madre Erodiade, chiede di avere su un vassoio la testa di Giovanni Battista già in prigione per aver precedentemente osato condannare il comportamento di Erode.
La scena si svolge all'oscurità della prigione, le figure si staccano dallo sfondo caratterizzato da una colonna e una finestra con le sbarre. Attraverso un gioco di sguardi cercano di coinvolgere lo spettatore, solo quello di Salomè è incosciente. Gli abiti dei tre personaggi sono riccamente e abilmente descritti; le acconciature raffinate, i gioielli e l'armatura scintillante. Anche la testa del Battista ha lo sguardo sofferente, dall'occhio semi aperto la pupilla è rivolta allo spettatore.
Oltre l'immagine nel margine inferiore bianco incisi il titolo e le firme "P.P. Rubens pinx", "Stefano Scolari forma" "I. Pecini . Venetiis". Si intuisce che prima di Venetiis doveva esserci una scritta ormai cancellata. L'indicazione dello stampatore è più nera delle altre scritte, perciò si tratta di un esemplare in stato successivo al primo. L'esemplare conservato presso il MET, infatti, reca la scritta "J. Pecini sculp et excudit Venetiis".  Dunque il presente esemplare è nel II stato, senza l'excudit di Piccini e con l'indirizzo di Scolari stampatore bresciano attivo a Venezia dal 1660.

Impressione ottima. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame.

Bibliografia: A. Tradigo, Icone e Santi d’Oriente, Milano 2004, p. 115; A. Giachery, Stefano Mozzi Scolari “stampatore e miniatore di stampe di rame” nella Venezia del Seicento: vita, attività, eredi, Perugia 2012, pp. 93-95, 97-101

Stato di conservazione: ottime
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