Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Gravures

Simone Cantarini (Pesaro 1612 – Verona 1648)

Riposo durante la fuga in Egitto

700,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italie)

Demander plus d'informations

Mode de Paiement

Détails

Graveurs
Simone Cantarini (Pesaro 1612 – Verona 1648)
Thème
Egitto riposo Sacra Famiglia Canterini Pesaro
Langues
Italien

Description

Acquaforte
misure: mm 80 x 128, foglio mm 86 x132

Simone Cantarini detto Il Pesarese è stato pittore e incisore italiano. Allievo e seguace di Guido Reni se ne distacca senza tuttavia abbandonare i suoi insegnamenti e si avvicina, grazie al soggiorno studio romano, ai Carracci e al loro linguaggio classicista. Oltre alla sua vasta attività pittorica non va dimenticata quella incisoria. Le sue incisioni, caratterizzate inizialmente da uno stampo reniano, si differenziano poi per una incisiva luminosità spaziale e tonalità neo-venete che la critica ha considerato tra le più riuscite del Seicento Italiano.

Il tratto è netto, deciso, tratteggio parallelo condotto con linee allungate definiscono le zone in ombra. La Sacra Famiglia è posta tra due alberi disposti a mo di quinta teatrale. Tale composizione è tipica di Cantarini e la si ritrova in altri due dipinti (Louvre e Galleria Doria Pamphili) e in un'altra incisione (Bellini 16). L'attenzione dello spettatore converge verso il centro del foglio bianco e aperto verso l'infinito, solo un debole accenno alle nubi e al paesaggio agreste infonde umanità alla scena biblica. Sulla destra in secondo piano assorto nella lettura c'è il vecchio Giuseppe. A sinistra in primo piano la Vergine seduta, colta di profilo e avvolta in un abito ampio e arditamente panneggiato, osserva con infinito amore suo figlio in fasce, lo regge tra le mani ne vediamo solo la testa. La posizione reciproca dei corpi di madre e figlio, perpendicolari fra loro, da dinamismo alla composizione altrimenti classica e solenne. Il chiaroscuro, benché costretto da una forte luce solare, scandisce i piani e conferisce un'atmosfera di pace e silenzio. I difetti di morsura, secondo Bellini, potrebbero essere anche un segno di inesperienza e aiuterebbero a datare l'opera al 1637 circa, quando cioè Cantarini litiga con Guido Reni e resta privo della collaborazione di uno stampatore.

Splendida impressione, fresca. Piccoli margini oltre la battuta. Stato unico. Al verso timbro di collezione: St. D. (non in Lught).

La lastra si trova presso la Calcografia Nazionale di Roma (inv. 301)

Bibliografia: B 8, Bellini 7

Stato di conservazione: ottime
Logo Maremagnum fr