Gravures
Gaetano Gandolfi (San Matteo della Decima 1734 – Bologna 1802)
Pellegrini, 1775 ca
950,00 €
Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.
(Milano, Italie)
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Détails
Description
misure: mm 114 x 73; foglio 219 x 141
Pittore e scultore figlio del pittore Giuseppe e fratello di Ubaldo anch'egli pittore. Si formò all'Accademia Clementina di Bologna dove ebbe maestri il pittore Felice Torelli e l'anatomista e ceroplasta Ercole Lelli. Si distinse subito vincendo ripetutamente con raffinati rilievi il Premio Marsili e con nudi d’accademia il Premio Fiori. Intorno agli anni '50 si possono far risalire le sue prime opere pittoriche. Significativa è stata l'amicizia con il mercante Antonio Buratti il quale lo coinvolse nell'impresa di riprodurre in incisione gli affreschi di Pellegrino Tibaldi e di Nicolò dell’Abate a Palazzo Poggi. Sollecitato da questa prima commissione Gaetano eseguirà altri disegni riproducenti i più significativi dipinti delle chiese di Bologna meritandosi un viaggio-premio a Venezia (1760) che gli permise di conoscere dal vivo la pittura di quella città: da Tiziano ai Tiepolo. La produzione artistica si divide tra una religiosità equilibrata e la scherzosa pittura profana dove i soggetti mitologici si alternano a temi desunti dai grandi scrittori classici.
Il segno è molto libero, sembrerebbe quasi un disegno a china, la morsura pronunciata per emulare l'atmosfera notturna. La luce proviene da sinistra e descrive scure ombre sul suolo. Il piccolo spazio è gremito di uomini colti perlopiù di spalle, formano una massa compatta che occupa tre quarti dello spazio, sopra le loro teste il buio del cielo e le aste dei loro stendardi. In primo piano, esattamente al centro, c'è un uomo colto di schiena a figura intera, divide lo spazio in verticale aggiungendo slancio ed eleganza alla composizione. Al suo fianco due uomini di profilo che lo osservano, mentre sullo sfondo altri pellegrini. I forti contrasti chiaroscurali intensificano il pathos della rappresentazione.
Impressione eccellente, fresca e ricca di contrasti. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Al verso timbro della collezione dell'industriale tedesco Karl Jacob Mayer (Mainz 1894 - Buenos Aires 1976). Lught 5100
Altro esemplari sono conservato presso la National Gallery of Art, Washington, Gabinetto delle stampe della Pinacoteca di Bologna; Roma, Calcografia Nazionale Fondo Corsini
Bibliografia: De Vesme, 16; Bartsch, 16; F. Gozzi, Ubaldo, Gaetano e Mauro Gandolfi le incisioni, n 10.
Stato di conservazione: ottime