Gravures
Enea Vico(Parma 1523 - Ferrara 1567)
La nascita di Adone, 1544
1300,00 €
Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.
(Milano, Italie)
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Détails
Description
(Parma 1523 - Ferrara 1567)
La nascita di Adone, 1544
Bulino
misure: 316 x 433
Antiquario, disegnatore, numismatico e incisore, dopo una prima formazione nella città natale, l'artista si trasferisce a Roma. Qui lavora per lo stampatore Salamanca e per Tommaso Barlacchi incidendo molti rami fra cui una serie di Grottesche edite nel 1542; si forma soprattutto studiando le incisioni di Marcantonio Raimondi e della sua scuola (del 1541 è la copia in controparte della Lucrezia di Raimondi, incisa per Barlacchi). Dopo un soggiorno a Firenze si trasferisce a Venezia e infine a Ferrara alla corte di Alfonso II. Oggi conosciamo circa cinquecento incisioni a bulino eseguite da Vico: ritratti, serie di vasi antichi, gemme e cammei, incisioni da opere di Raffaello, Michelangelo, Salviati, ecc.
Il soggetto di questa stampa è tratto da un disegno di Francesco Salviati, per lungo tempo attribuito alla mano di un seguace di Marcantonio Raimondi, è stato restituito dalla Massari ad Enea Vico. La storia della nascita di Adone viene descritta così da Ovidio nelle Metamorfosi: Smirna, figlia di Cinira si innamora del padre, verrà trasformata da Afrodite in un albero di mirra, una spezia utilizzata dai Greci per le sue qualità afrodisiache, per sfuggire all'ira del padre. E' rappresentata al centro della composizione nell'atto della mutazione. Dal suo fianco nasce Adone afferrato da una figura femminile, molto probabilmente Persefone, la quale anziché lasciarlo nella culla ai piedi dell'albero si innamora della sua bellezza e lo porta con se. Altri personaggi femminili, le Naiadi, affollano la scena, colte in pose statuarie e classicheggianti accentuano la loro fisicità di impianto michelangiolesco. In secondo piano sulla destra vediamo l'altro episodio del mito: Cinira padre e nonno di Adone, ingannato dalla figlia, adirato brandisce una spada e insegue Smirna per tutto il periodo della gravidanza mentre rivolge le braccia al cielo per invocare l'aiuto degli dei. In basso, oltre l'immagine, otto righe in latino incise, che descrivono il soggetto rappresentato. Esemplare nel raro I/II stato prima dell'indirizzo di Lafreri e la data 1544 incisi in basso a destra. Al British è conservato un esemplare nel II stato.
Impressione eccellente dalla forte inchiostrazione con velatura dai toni argentei e graffi di pulitura, ben contrastata e visibile al verso, impressa su carta vergellata. Piega centrale visibile al verso, minimi restauri al centro della composizione e fascia di 0,7/1 cm ricostruita in alto.
Filigrana: sole (?) nel cerchio, non identificabile ma databile al XVI secolo.
Bibliografia: Bartsch, XV, n.12; Massari Tra Mito ed Allegoria, n. 105; Ferrara- Bertelà, n. 635; Firenze e la Toscana dei Medici nell'Europa del Cinquecento, Il primato del disegno, n.727, pag.271; Mortari, Francesco Salviati, 1992, n 9; TIB XXVIII, 12.