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Gravures

Mosè Bianchi (Monza 1840 - Monza 1904)

L'interno di una chiesa a Milano, 1880

2500,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italie)

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Graveurs
Mosè Bianchi (Monza 1840 - Monza 1904)
Langues
Italien

Description

Acquaforte, acquatinta e puntasecca
misure: mm 176 x 120; 172 x 118

Pittore e incisore italiano. Nel 1856 si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Brera. Allievo di Giuseppe Bertini, in questi anni strinse rapporti di amicizia con i compagni di corso: Filippo Carcano, Tranquillo Cremona, Federico Faruffini e Daniele Ranzoni, condividendo con essi, qualche anno dopo, lo studio milanese in via San Primo. Successivamente perfezionò le sue conoscenze artistiche a Venezia e a Parigi dove conobbe Mariano Fortuny. Esordì con quadri storici di soggetto romantico, per volgersi poi al genere e al paesaggio. La sua pittura parve assai rinnovatrice, per l'attenzione data agli effetti atmosferici e per la tecnica spigliata, in realtà più vicina a quella del Fortuny che a quella degli impressionisti. Egli realizzò circa settanta opere incise al'interno delle quali riportò ciò che rappresentava nei dipinti ma l'attenzione non è più rivolta tanto al soggetto quanto ai giochi chiaroscurali.

I due fogli, due varianti dello stesso soggetto, ricordano sicuramente il modo di Mariano Fortuny e in queste il Bianchi cerca di imitare la rapidità impressionistica dell'espressione. Si tratta della riproduzione in controparte del quadro Nel Duomo di Monza, esposto a Brera nel 1874. All'interno di una chiesa sono raffigurate in preghiera tre donne e un chierichetto mentre spegne un lume. Un esemplare privo delle scritte (come appare pubblicato a Parigi ne L'Eau-Forte en 1880. VII n10), l’altro in prova di lavoro senza i molti segni che definiscono i contorni di tutta la scena in primo piano e con l’arco sullo sfondo ben visibile.
Impressioni eccellenti entrambe con ampia morbida velatura di fondo. Nella prima immagine è più nitida e il tratto più deciso. Nella seconda, su carta applicata ad cartoncino, l'immagine è più evanescente, si notano chiaramente i segni di pulitura della lastra soprattutto nella parte alta della composizione.
Ottimo stato di conservazione.

Bibliografia: Amalia Mezzetti, L'acquaforte lombarda nella seconda metà dell'800, pagg.78-80, n.88.