Carta topografica del territorio toscano che comprende il basso senese, Piombino, l'Isola d'Elba, Orbetello e si spinge a sud fino a Civitavecchia. La carta presenta una vasta parte inferiore con riportate le suddivisioni amministrative e geografiche del territorio, con le diverse suddivisioni del Gran Ducato di Toscana, con lo "Stato Vecchio, o Dominio Fiorentino" e lo "Stato Nuovo, o Dominio Senese". Foglio di sud-ovest di una grande carta (in 4 fogli) dell’Italia Centrale, disegnata da Antonio Sandi, incisa da Pasquali e Colussi, ed edita da Vincenzo Formaleoni nell’ Atlante d'Italia dedicato alli Augusti Viaggiatori il Conte, e la Contessa, Del Nort stampato con imprint Venezia MDCCLXXXII presso Vincenzo Formaleoni. Appartiene a un progetto, mai ultimato, di atlante geografico. Il discorso è molto complesso: “Le carte in esame appartengono a un progetto di atlante – in ambito antiquario noto come “Zattone” – mai portato a compimento, della così denominata Societè Calcographique, un’operazione commerciale messa su da due editori leader del mercato veneto del XVIII secolo, Antonio Zatta (1722-1804) e Giuseppe Antonio Remondini (1747-1811). La denominazione dell’impresa editoriale è nota attraverso una carta del mondo che, nella parte bassa del cartiglio, reca l’iscrizione a` Venise Chez la Societè Chalcographique 1799. ' Il progetto sembra non sia stato portato a compimento poiché nessun atlante, con un proprio titolo, indice e frontespizio, contenente queste mappe, è noto in bibliografia. Probabilmente le carte venivano vendute singolarmente o a fascicoli come era comune per imprese editoriali di un certo costo. Le carte a tutt’oggi note sono realizzate mediante l’utilizzo di rami più antichi, appositamente modificati. Le matrici originali hanno molteplici origini: alcune appartengono a un altro sconosciuto Atlante d'Italia dedicato alli Augusti Viaggiatori il Conte, e la Contessa, Del Nort stampato con imprint Venezia MDCCLXXXII presso Vincenzo Formaleoni. Nessun esemplare completo di questa raccolta ci è noto, alcune di queste carte fanno parte di una raccolta fattizia conservata alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia [284. c. 86], altre sono comparse di tanto in tanto nel mercato antiquario. Il frontespizio dell’atlante di Vincenzo Formaleoni (1752-1797) – che ci ha consentito di formulare questa ipotesi – è recentemente apparso in una vendita all’asta Cambi di Genova. Altre mappe dello “Zattone” derivano da lastre di Paolo e Francesco Santini, riusate da Remondini per l’Atlas Universel nell’edizione degli anni 1782/84; altre da matrici impiegate da Antonio Zatta per il Nuovo Atlante pubblicato nel 1796. ' Le carte dei Santini sono abilmente arricchite, tramite la sovrapposizione di cartigli realizzati, nel classico stile di Zatta, su piccole lastre di rame le cui impronte calcografiche sono chiaramente visibili sulle mappe. I cartigli, realizzati dagli stretti collaboratori di Zatta Pasquali, Zuliani e Pitteri, spesso contengono brevi descrizioni storiche, e le mappe furono realizzate probabilmente per illustrare i notevoli cambiamenti geo-politici cui fu soggetta la penisola italiana durante il periodo napoleonico. ' Le 60 mappe di questa raccolta a tutt’oggi note, datate tra il 1795 e il 1805, sono principalmente dedicate a illustrare la penisola, ma anche altre regioni europee, i continenti e la già menzionata carta del mondo che riporta l’imprint editoriale della Societè Calcographique. Alcune di queste carte, raffiguranti la Repubblica Cisalpina, sono state descritte come parte di un Atlas très Nouveau del solo Remondini, edito a partire dal 1800: “In sostanza siamo di fronte a una semplice operazione commerciale che pensiamo sia stata operata dal Remondini, sebbene egli non si firmi come editore, poiché proprio nel 1799 egli stava acquisendo i rami dello Zatta” (Terre di Langobardia 2005:14). È molto più probabile che i due editori abbiano. Carta topografica del territorio toscano che comprende il basso senese, Piombino, l'Isola d'Elba, Orbetello e si spinge a sud fino a Civitavecchia. La carta presenta una vasta parte inferiore con riportate le suddivisioni amministrative e geografiche del territorio, con le diverse suddivisioni del Gran Ducato di Toscana, con lo "Stato Vecchio, o Dominio Fiorentino" e lo "Stato Nuovo, o Dominio Senese". Foglio di sud-ovest di una grande carta (in 4 fogli) dell’Italia Centrale, disegnata da Antonio Sandi, incisa da Pasquali e Colussi, ed edita da Vincenzo Formaleoni nell’ Atlante d'Italia dedicato alli Augusti Viaggiatori il Conte, e la Contessa, Del Nort stampato con imprint Venezia MDCCLXXXII presso Vincenzo Formaleoni. Appartiene a un progetto, mai ultimato, di atlante geografico. Il discorso è molto complesso: “Le carte in esame appartengono a un progetto di atlante – in ambito antiquario noto come “Zattone” – mai portato a compimento, della così denominata Societè Calcographique, un’operazione commerciale messa su da due editori leader del mercato veneto del XVIII secolo, Antonio Zatta (1722-1804) e Giuseppe Antonio Remondini (1747-1811). La denominazione dell’impresa editoriale è nota attraverso una carta del mondo che, nella parte bassa del cartiglio, reca l’iscrizione a` Venise Chez la Societè Chalcographique 1799. ' Il progetto sembra non sia stato portato a compimento poiché nessun atlante, con un proprio titolo, indice e frontespizio, contenente queste mappe, è noto in bibliografia. Probabilmente le carte venivano vendute singolarmente o a fascicoli come era comune per imprese editoriali di un certo costo. Le carte a tutt’oggi note sono realizzate mediante l’utilizzo di rami più antichi, appositamente modificati. Le matrici originali hanno molteplici origini: alcune appartengono a un altro sconosciuto Atlante d'Italia dedicato alli Augusti Viaggiatori il Conte, e la Contessa, Del Nort stampato con imprint Venezia MDCCLXXXII presso Vincenzo Formaleoni. Nessun esemplare completo di questa raccolta ci è noto, alcune di queste carte fanno parte di una raccolta fattizia conservata alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia [284. c. 86], altre sono comparse di tanto in tanto nel mercato antiquario. Il frontespizio dell’atlante di Vincenzo Formaleoni (1752-1797) – che ci ha consentito di formulare questa ipotesi – è recentemente apparso in una vendita all’asta Cambi di Genova. Altre mappe dello “Zattone” derivano da lastre di Paolo e Francesco Santini, riusate da Remondini per l’Atlas Universel nell’edizione degli anni 1782/84; altre da matrici impiegate da Antonio Zatta per il Nuovo Atlante pubblicato nel 1796. ' Le carte dei Santini sono abilmente arricchite, tramite la sovrapposizione di cartigli realizzati, nel classico stile di Zatta, su piccole lastre di rame le cui impronte calcografiche sono chiaramente visibili sulle mappe. I cartigli, realizzati dagli stretti collaboratori di Zatta Pasquali, Zuliani e Pitteri, spesso contengono brevi descrizioni storiche, e le mappe furono realizzate probabilmente per illustrare i notevoli cambiamenti geo-politici cui fu soggetta la penisola italiana durante il periodo napoleonico. ' Le 60 mappe di questa raccolta a tutt’oggi note, datate tra il 1795 e il 1805, sono principalmente dedicate a illustrare la penisola, ma anche altre regioni europee, i continenti e la già menzionata carta del mondo che riporta l’imprint editoriale della Societè Calcographique. Alcune di queste carte, raffiguranti la Repubblica Cisalpina, sono state descritte come parte di un Atlas très Nouveau del solo Remondini, edito a partire dal 1800: “In sostanza siamo di fronte a una semplice operazione commerciale che pensiamo sia stata operata dal Remondini, sebbene egli non si firmi come editore, poiché proprio nel 1799 egli stava acquisendo i rami dello Zatta” (Terre di Langobardia 2005:14). È molto più probabile che i due editori abbiano. Cfr.