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Gravures

Giovanni Gaibazzi (Parma 1808 - Parma 1889)

Autoritratto

800,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italie)

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Détails

Graveurs
Giovanni Gaibazzi (Parma 1808 - Parma 1889)
Thème
Autoritratto Giovanni Gaibazzi pittore pennelli
Langues
Italien

Description

Matita e gessetto bianco
misure: mm 272 x 222

Pittore italiano. Inizialmente avviato al mestiere di parrucchiere, riuscì a studiare pittura a Parma sotto Giovanni Tebaldi, conseguendo nel 1832 il premio annuale accademico con il Filottete a Nasso. L’anno successivo firmò il contratto per dipingere due ottagoni con genietti che sostengono lo stemma di Maria Luigia nella volta della sala grande della Biblioteca Palatina di Parma terminando la sua partecipazione all’impresa nel 1834. Nel 1836 lo troviamo a Roma, ma sempre in contatto con la città natale in quanto spediva come saggio di pensione alcune opere, come due bozzetti dipinti dal vero durante i seppellimenti dei morti di colera (che furono esposti al pubblico nel Palazzo del Giardino assieme a un Ritratto di uomo seduto), due ritratti, alcune composizioni di genere e un bello studio accademico. Una volta rientrato a Parma, fu nominato professore della scuola di pittura nell’Accademia parmense ricevendo anche importanti commissioni da Maria Luigia d’Austria. Nella produzione artistica Gaibazzi ottenne i risultati migliori nei ritratti, realizzati grazie ad un attento studio della fisionomia per rendere evidenti anche i caratteri psicologici. I suoi disegno, quelli finiti e non ma anche solo gli schizzi, sono caratterizzati da un tratto grafico fine, quasi lirico, che contraddistingue sia la produzione giovanile che quella più matura.

Il disegno è probabilmente un autoritratto a figura intera. L’autore si ritrae come un giovane uomo in piedi rivolto leggermente a destra, gli occhi scuri e vigili dritti verso lo spettatore fanno pensare che l’autore fosse davanti a uno specchio. Capelli mossi e scompigliati incorniciano il volto allungato, la fronte è ampia, la bocca socchiusa nascosta da folti baffi neri. Gaibassi veste una corta tunica stretta alla vita, un indumento da lavoro, dal quale emerge un ampio colletto bianco, le maniche ampie e morbide. La mano destra è poggiata alla vita mentre a sinistra le lunghe dita sottili stringono diversi pennelli e la tavolozza. Grazie ai tratti lunghi e rapidi che contraddistinguono le zone in ombra, l’impiego della biacca per le zone in luce, la postura e lo sguardo indagatore, il ritratto ha un che di ufficiale e sontuoso.

Bel ritratto su carta spessa preparata color grigio. Ottimo stato di conservazione eccetto qualche piccola piega nella sola zona inferiore. Quattro piccoli fori agli angoli sono la traccia di un antica esposizione alla parete. In basso a destra in verticale a matita "Gaibazzi pittore Parmigiano".

Bibliografia: Roberto Lasagni, Dizionario biografico dei parmigiani. 
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