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Gravures

JOHANNES SADELER I

Adorazione dei Pastori

1599

600,00 €

Perini Libreria Antiquaria

(Verona, Italie)

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1599
Graveurs
JOHANNES SADELER I

Description

Bulino 1599, firmato in lastra al centro. Da un soggetto di Jacopo da Bassano. Bella prova, impressa su carta vergata coeva, rifilata al rame, in eccellente stato di conservazione. Hollstein 182 I/II. Dimensioni 265x210.<BR>Brussel 1550 - Venezia 1600 circa<BR>I SADELER: Famiglia fiamminga di artisti, attivi in tutta Europa. Per tre generazioni questa famiglia di incisori, editori e commercianti di stampe giocò un ruolo dominante nell'arte grafica europea, producendo opere variegate e di altissima qualità. Erano discendenti di una linea di cesellatori di acciaio di Aalst. Jan de Saeyelleer (Sadeleer) ebbe tre figli, Jan Sadeler I, Aegidius Sadeler I e Raphael Sadeler I, la prima generazione di incisori, editori e comercianti. Le incertezze religiose e politiche dell'epoca, li contrinsero ad emigrare, per cui si hanno notizie del loro lavoro a Colonia, Frankfurt am Main, Monaco, Venezia e Praga. La seconda generazione seguì le loro orme; tra questi, Aegidius Sadeler II, che lavorò per Rudolf II e i suoi successori, fu sicuramente il più importante. Justus Sadeler, figlio di Jan Sadeler I, e I tre figlia di Raphael Sadeler I-Jan Sadeler II, Raphael Sadeler II e Filips Sadeler-furono artisti minori, ma proseguirono la tradizione di famiglia. La terza generazione fu rappresentata da Tobias Sadeler (Vienna, 1670-75), figlio di Aegidius Sadeler II; eseguì incisioni per libri topografici. JAN SADELER I:Disegnatore, incisore e editore. Iniziò a lavorare come cesellatore di acciaio e intarsiatore; poi si trasferì ad Anversa, dove venne ammesso nella Corporazione di St Luke nel 1572 come incisore su rame. Fu probabilmente attraverso la casa editrice di Christoph Plantin che Jan entrò in contatto con I membri della Chiesa Olandese Riformista, con cui intrattenne stretti legami. Jan incise illustrazioni per Plantin (ad es., per 'Humanae salutatis monumenta' di Arias Montanus, 1571, su disegno di Crispijn van den Broeck). È possibile che proprio ad Anversa abbia incontrato Marten de Vos, con cui lui e i suoi fratelli collaborarono per anni. Tuttavia, durante la sua permanenza ad Anversa Jan incise prevalentemente dai disegni di van den Broeck e Michiel Coxcie.