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IV MOSTRA MERCATO DELL'ANTIQUARIATO,1980 Bologna[catalogo,mobili,collezionismo
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(Bologna, Italie)
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Détails
Description
CITTA' DI BOLOGNA.
IV MOSTRA MERCATO REGIONALE
DELL'ANTIQUARIATO
con il patrocinio del Comune di Bologna
PALAZZO RE ENZO -13/28 Settembre 1980,
catalogo della mostra,
Tip. SBS, Funo (BO) 1980, prima edizione,
brossura, 21x16 cm., pp.270,
numerosissime illustrazioni in bianco e nero,
pubblicità dell'epoca,
peso: g.600
CONDIZIONI DEL LIBRO: ottime,
strappo seza mancanze al dorso
dal testo introduttivo:
MOSTRA MERCATO DELL'ANTIQUARIATO
Nella suggestiva cornice del complesso dei palazzi Re Enzo
e del Podestà, l'Associazione Bolognese dei Commercianti di An-
tiquariato dà appuntamento per la IV Edizione dell'ormai fa-
mosa Mostra-Mercato dell'antiquariato, a cui partecipano tutti
i maggiori operatori ed esperti del settore emiliano-romagnoli.
La Mostra si snoda nelle severe sale medievali del Palazzo
Re Enzo per concludersi nell'immenso salone del Palazzo del
Podestà, che servì da Teatro Pubblico nei secoli dal XVI al
XVIII.
Decisamente la più bella tra le sedi che in Italia ospitano
mostre antiquarie. Una sede che esalta i contenuti di una simile
manifestazione, che non ha solo carattere commerciale, ma anche
natura squisitamente culturale, com'è in fondo l'antiquariato.
L'antiquariato nel suo significato di raccolta e commercio di
oggetti di tempi passati, ovvero di proiezione del passato nel pre-
sente di ogni tempo, è antichissimo. Già i romani amavano col-
lezionare le opere d'arte della più antica e classica civiltà greca.
Ma il termine antiquario e antiquariato è più recente.
Nel medioevo il termine antiquario veniva attribuito a co-
loro che studiavano e ricopiavano i codici antichi. Nel signifi-
| cato attuale, antiquario e antiquariato ha origine nel Rinasci-
mento, quando la riscoperta dell'antichità classica servì non solo
I a permeare gli artisti che operavano nelle diverse discipline, ma
a dare anche impulso, nella stessa misura, al collezionismo ed al
commercio delle opere d'arte del passato. Antiquari furono così
definiti gli studiosi, gli amanti e raccoglitori dei manufatti del-
l'antichità.
Le circostanze culturali ed economiche del sec. XVI, che da
una parte tendevano a favorire l'interesse per il mondo e l'arte
della classicità e dall'altra a dare impulso al mecenatismo artistico,
finirono, a poco a poco, col trasformare la figura dell'amatore-
antiquario in quella di mercante-antiquario, in condizione di sti-
mare le opere come esperto al servizio di quanto cercavano og-
getti da collezionare, quasi sempre con l'intento di arredare le
principesche dimore, simbolo di prestigio.
La nascita dell'antiquariato è perciò legata alla storia del col-
lezionismo, di cui ha rappresentato e rappresenta il fattore più
rilevante di diffusione.
L'evoluzione dell'antiquariato è peraltro l'evoluzione stessa
dell'uomo e dell'affinarsi continuo dei suoi gusti estetici, come
anche del diffondersi della cultura a strati sempre più ampi di
persone, di ceto e condizione economiche anche non elevati. Ecco
perché ai nostri giorni l'antiquariato, pur restando simbolo di
prestigio, non è più prerogativa di principi o ricchi mercanti.
Aldo Pedicino