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Livres anciens et modernes

Bettauer Hugo

Tre romanzi viennesi: La legge del pi˘ forte-Senza freni-La via senza Gioia

Robin (10 dicembre 2018) Collana: Biblioteca del Vascello,

22,00 €

Pali s.r.l. Libreria

(Roma, Italie)
Fermé jusqu'au 29 novembre 2024.

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Détails

Auteur
Bettauer Hugo
Éditeurs
Robin (10 dicembre 2018) Collana: Biblioteca del Vascello
Description
H
Jaquette
Non
Etat de conservation
Comme neuf
Reliure
Couverture rigide
Dédicacée
Non
Premiére Edition
Non

Description

8vo, br. ed. 524pp. Con questi tre romanzi, qui riuniti in un unico volume, Hugo Bettauer, giornalista e scrittore laico e liberale, apre una finestra narrativa sulla multiforme realt‡ viennese degli anni '20, facendocene comprendere gli straordinari contrasti, tra profonda miseria materiale e spirituale e immensa ricchezza, generati da una guerra che annientÚ milioni di esseri umani in forme e modi mai prima sperimentati. Animato da uno spirito "positivo" e aperto alle istanze delle nuove generazioni dei Roaring Twenties, Bettauer descrive, analizza e spesso commenta la vita degli abitanti dell'ex capitale imperiale, cogliendone con grande acutezza il dramma presente e in pi˘ occasioni, profeticamente, le tragiche prospettive future. "La legge del pi˘ forte" (1920). A dominare la trama e l'agire di tutti i personaggi Ë la legge dell'homo homini lupus, che devasta le vecchie regole del "Mondo di ieri". Pur essendo un romanzo intrinsecamente viennese, un'intera sua sezione Ë dedicata a tracciare consistenti scorci di vita americana e di New York in particolare, che l'autore aveva conosciuto personalmente e di cui, evidentemente, serbava un ricordo nitido e significativo, anche se non sempre lusinghiero. A differenza della successiva produzione bettaueriana, qui le vicende dei protagonisti sembrano assumere maggior rilievo rispetto alla critica della societ‡ e dei suoi disvalori, cui sar‡ invece dato ampio spazio nelle opere successive. "Senza freni" (1920) conobbe un notevole successo, come del resto il precedente; tanto che, ancora quattro anni dopo, fu ripreso e pubblicato a puntate su un nuovo giornale viennese, "Das Tribunal. Internationale Justiz-und Kriminal Zeitung", stavolta con il titolo "Der Mann, der leben wollte!", "L'uomo che voleva vivere!". Vi si ritrovano alcuni elementi tipici della morale bettaueriana, che qui si riassume in un paradosso: "a essere colpevole Ë la vittima, non il carnefice". Al centro della riflessione si colloca non gi‡ l'abiezione dell'atto delittuoso, ma il fatto che la vittima merita la morte. La criminalit‡ viene presentata come una mera, possibile soluzione dei conflitti. Una posizione questa che risente con tutta evidenza delle spaventose devastazioni morali, oltre che materiali, prodotte dalla guerra. Per tragica ironia, anche l'assassino di Bettauer, Otto Rothstock, uscÏ, se non del tutto assolto, comunque sostanzialmente indenne dal procedimento giudiziario, proprio in forza del principio che a essere colpevole era in realt‡ la sua vittima. Anche "La via senza gioia" (1923-24) fu subito un grande successo. Alla fine del 1924 le copie vendute erano gi‡ oltre 30.000. L'apice della popolarit‡ lo raggiunse perÚ l'anno seguente, quando il celebre regista G. W. Pabst ne girÚ una versione cinematografica, nella quale una giovanissima Greta Garbo interpretÚ il suo primo ruolo da protagonista nei panni di Grete Rumfort. Il complicato intreccio degli eventi tesse una narrazione che sa come tener sempre viva l'attenzione del lettore, ma il tratto caratteristico della vicenda, che sotto questo aspetto si distacca dal classico romanzo di appendice, Ë la sua dimensione corale, propiziata dalla centralit‡ che assume la Melchiorgasse, un micromondo urbano, "una piccola citt‡ a se stante, un quartiere fatto di miseria e degrado sociale" (G. Murray Hall, "Der Fall Bettauer", 1978, p. 34). Su questa strada vive un'umanit‡ composita e dolente, per lo pi˘ travolta dalla bufera dei tempi, ma capace in qualche caso di trovare un riscatto.
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