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Livres anciens et modernes

Bertolotti Davide

Tragedie dall'autore in parte rifatte e per la prima volta insieme unite

Per Giovanni Silvestri, 1832

35,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italie)

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Détails

Année
1832
Lieu d'édition
Milano
Auteur
Bertolotti Davide
Éditeurs
Per Giovanni Silvestri
Thème
Letteratura italiana, Teatro, Drammi storici
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Dédicacée
Non
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Non

Description

In-16°, pp. (6), 69, 72, 100, 68 [ogni tragedia ha frontespizio e paginazione autonome], brossura editoriale a stampa color arancio. Ritratto del Bertolotti inciso su rame all'antiporta. Buon esemplare. Prima edizione in raccolta. Contiene: Tancredi Conte di Lecce; Ines di Castro; I Crociati a Damasco; Irene. Il Bertolotti (Torino, 1784-ivi, 1860) fu instancabile poligrafo, verseggiatore d'occasione, romanziere, tragediografo, ma è noto oggi soprattutto per la sua puntuale 'Descrizione di Torino'. 'Poligrafo fecondissimo, il Bertolotti non si distinse per originalità e profondità, ma per la prontezza con cui si adeguava al gusto romantico del tempo, per l'abilità e il senso pratico d'un divulgatore della cultura. Come autore di versi, cadde nell'enfatico e nel superficiale; fu eccessivo e melodrammatico nelle novelle e nei romanzi, dove insiste nella ricerca dell'orrido e dei patetico; rivela gli stessi difetti anche nei libri di viaggi, che pur sono forse la sua produzione più spontanea, grazie al gusto pittorico e all'attenzione per i ricordi storici e per il folclore. Notevole fu invece la sua prontezza nel seguire esempi e suggerimenti: il Maltebrun, con lo Spectateur, gli offrì l'idea dello Spettatore; Rousseau, Chateaubriand, Scott e D'Arlincourt (oltre al Foscolo) influirono sui romanzi; Corneille e Voltaire (come l'Alfieri) furono imitati nelle tragedie, in cui i contrasti di passioni emergono sullo sfondo di lotte politiche e religiose, e in cui l'autore vuole conciliare - in maniera diversa dal Manzoni - il rispetto della storia con il serrato andamento drammatico delle vicende.' (Giovanni Ponte in D.B.I., IX, 1967).
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