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Livres anciens et modernes

B. Rossi, I. Trevisani

Terremoto ti scrivo. Un ponte di solidarietà da L'Aquila all'Emilia

La Vita Felice, 2013

16,15 € 17,00 €

La Vita Felice - BookTime

(Milano, Italie)

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Détails

Année
2013
ISBN
9788877995278
Pages
266
Série
Varia
Éditeurs
La Vita Felice
Format
142×209×19
Edité par
B. Rossi, I. Trevisani
Thème
L'Aquila, Terremoti, Emilia Romagna, Biografie: filosofi e studiosi di scienze sociali, Impatto sociale delle calamità, Cultura popolare, Diari, lettere e taccuini, L’Aquila, Emilia Romagna
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf

Description

Quelle che seguono sono lettere fatte di angoscia, di dolore, di paura ma anche di coraggio, di tenerezza, del darsi una mano, tra donne e uomini, coinvolti da questo e altri terremoti. Donne e uomini de L'Aquila scambiano pensieri e parole con gli emiliani. Quello che ne esce, giudicate voi, è pura poesia, quella poesia che rappresenta "un canto d'emergenza dei pensieri, nato da un sentimento" (Paul Celan), un canto o un grido d'emergenza, per parlare di amore, vita, solidarietà, valori, tenerezza, sorpresa, sofferenza, libertà, e tanto altro. Un canto bisbigliato però, che occorre ascoltare con attenzione. L'Aquila del dopoterremoto ci manda un messaggio importante: ciò che aiuta veramente a superare un ciclone come il terremoto è l'affetto, il sostenerci reciprocamente, il condividere con le parole il proprio sentire. Per questo abbiamo invitato uomini e donne a scrivere, a comunicare la propria esperienza di terremoto, perché trovare le parole per dirlo è già un primo passo per rialzarci, per alzare lo sguardo e per condividere una sofferenza comune, per aiutare chi le parole non le trova a sentirsi parte di una comunità dove nessuno è lasciato solo. È un'esperienza già sperimentata e condivisa a L'Aquila dopo il loro terremoto e pubblicata in due piccole raccolte di scritti, ma anche nel carcere di Milano-Opera, all'interno del progetto Leggere Libera-mente, dove il terremoto è divenuto metafora di grande risonanza emotiva e motivo di condivisione con le donne aquilane.