Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Livres anciens et modernes

Armando Sapori, : Franco Manni

Studi di Storia economica. Secoli XIII-XIV-XV

Sansoni Editore 1982,

93,50 €

Medievale Libreria

(Pavia, Italie)

Demander plus d'informations

Mode de Paiement

Détails

Auteur
Armando Sapori
Éditeurs
Sansoni Editore 1982
Edité par
: Franco Manni
Thème
Economia

Description

2 voll. rilegati in tela, con sovracoperta, in cofanetto. XXXII-1370 pagine. cm 15,5 x 21,5 x 8. gr 1880. Ristampa della terza edizione accresciuta (1955). Collana: Biblioteca storica, V. Quarta di copertina: Questi Studi, ormai classici, uno spaccato della produzione scientifica di Armando Sapori lungo un arco pressoché trentennale, rappresentano, anche per il lettore non specialista, una lettura affascinante e stimolante. Il tema che li anima, per stessa ammissione dell'autore, è il quadro di un Medioevo in cui si contrappongono due istanze, l'una rappresentata dalle strutture arcaiche e tradizionali delle organizzazioni artigiane, le piccole botteghe che lavoravano per un mercato ristretto limitato ai confini della città, o addirittura del quartiere, i cui protagonisti umani erano scarsi di cultura e del tutto succubi degli imperativi della Chiesa e degli Statuti dei Comuni e delle Arti; l'altra una avanguardia ristretta" ma di ben altra levatura, le grandi Compagnie del commercio internazionale, "nei cui fondachi sfolgoranti di merci di gran pregio uomini dotati di larga esperienza, di varia istruzione, di estese vedute, e di irrefrenabili ambizioni, trattarono, con i fiorini d'oro e con le monete di tutti i paesi, operazioni commerciali e bancarie estese in ogni centro dell'economia oltre le Alpi e al di là dei mari". In questo secondo mondo assistiamo alla "formazione di ricchezze favolose, di monopoli e di cartelli, di una organizzazione economica che non ha nulla da invidiare a quella dei secoli posteriori, a cui storici ed economisti sono concordi nell'attribuire l'appellativo di capitalista". Non può sfuggire come questo quadro ci cali all'interno di un dibattito ancora tutt'altro che esaurito, quello dell'origine del capitalismo, e metta in rilievo una contraddizione già chiaramente rilevata da Weber: come questo slancio grandioso che poneva alla fine del Medioevo l'Italia all'avanguardia nella trasformazione dei rapporti socio-economici, abbia finito per esaurirsi e ripiegarsi in se stesso, mentre il vero passaggio fra feudalesimo e capitalismo si sia realizzato nei secoli XVI-XIX con il centro di gravità spostato nell'Europa nord-occidentale."